Lo stadio della Roma e qualche riflessione su quello del Napoli
di Gianmario Mariniello
Premesso che voglio vedere la AS Roma cacciare 200 milioni di euro per le infrastrutture pubbliche, premesso che non capisco come possa rientrare di tale investimento a fondo perduto, pari all'attuale fatturato della società, premesso che le grandi opere in Italia durano e costano sempre più del previsto, lo stadio della Roma è un fatto molto rilevante anche per noi napoletani.
Per tre motivi:
1. La Roma si può cappottare con questo investimento (per info, chiedere al Lione) o mettere il turbo e superarci per sempre, considerando che per bacino d'utenza e fatturato la Roma già è davanti al Napoli.
2. Il Comune di Roma, disastrato come e forse più di quello di Napoli, in poco tempo ha dato il via libera ai lavori. Niente benecomunismo, Auricchio e manfrine in consiglio comunale. Solo l'opposizione di Caltagirone, ma a Napoli non abbiamo di questi problemi. I grandi imprenditori partenopei sono come il calciomercato del Napoli. Inesistenti.
3. Lo stadio della Roma ha molti metri cubi commerciali. Redditizi meno di quelli residenziali (cfr. Arsenal) ma indispensabili pe' fa' 'e sord' e quindi creare uno stadio a mo' di centro commerciale. Una cosa simile si può fare a Fuorigrotta? No. Manca lo spazio. A meno di non trasformare la Mostra d'Oltremare. Forse a Bagnoli, ma parliamo di sabbie mobili, inquinate e bloccate da decenni dalla classe dirigente napoletana. E allora dove? Il comune di Torino ha di fatto regalato il terreno alla Juventus Stadium, a Roma hanno deciso di investire a Tor di Valle, posto sperduto e abbandonato. E a Napoli? Vietato rispondere che "a Napoli non si farà mai nulla". Troppo facile.
Ps: cacciare i soldi in un luogo storicamente, socialmente ed economicamente ostile agli investimenti privati non è difficile. È stupido.