Napoli vola alto, come un frisbee
di Francesco Albanese
E adesso con chi ce la vogliamo prendere? Con Gabbiadini che, aldilà delll’impiego tattico, continua ad essere un pesce fuor d’acqua in questa squadra? Con De Laurentiis che non ha investito bene i milioni di Higuaìn? Con Sarri che non utilizza le risorse che la società gli ha messo a disposizione? Con la malasorte che ci ha privato di Milik e Albiol (troppo spesso snobbato) in un momento cruciale della stagione?
Ciascuno può ben costruirsi il proprio capro espiatorio, un signor Malaussène da usare a piacimento per i momenti di sconforto. Ma a che cosa servirebbe? Macerarsi nel buio delle sconfitte non aiuterà certo a superare il momento più difficile vissuto da quando l’era Sarri ha avuto inizio. Il mister dice di essere meno preoccupato dopo il ko con la Roma, rispetto a quello maturato a Bergamo. A Bergamo il Napoli in effetti non ha proprio giocato, mentre con la Roma ha giocato male, senza la necessaria cattiveria e concentrazione che un match del genere avrebbe richiesto.
Per fortuna si rigioca subito, purtroppo però avverrà di nuovo al San Paolo. In momenti del genere l’aria di casa rischia di essere controproducente. Mugugni e fischi potrebbero ulteriormente paralizzare una squadra che pare aver smarrito quelle certezze tecnico/tattiche che sembravano ormai consolidate fino a poco più di due settimane fa. Benitez nella sua permanenza a Napoli ha lungamente e spesso invano invocato “echilibrio”. E’ quello che ci serve davvero, altro che comprare qualche svincolato avviato a un pensionamento dorato.
Piedi per terra, la maratona è lunga e al timone abbiamo l’uomo giusto per domare la tempesta. Servirà l’aiuto di tutti e i tanti applausi regalati al Napoli dal San Paolo al novantesimo di sabato scorso fanno ben sperare. Se poi tutto ciò non dovesse bastare, fate come noi e provate l’ebbrezza di lanciare un frisbee sulla spiaggia in un pomeriggio d’inizio autunno. #FNS