“Il Pocho torna a Napoli, è fatta”. Un bomba da Parigi nella seconda puntata di Caffè Lavezzi
Ci siamo arrivati per gioco. La prima volta che abbiamo provato a filmare i nostri vaneggiamenti davanti alla telecamera di Emiliano nemmeno sapevamo come chiamarla, questa cosa. Ci ha pensato Boris, che sorseggiando lo squisito caffè del bar che ci ospita (l’Edicola-Bar di via Mancinelli 56 a Roma) all’improvviso guarda me e Francesco e fa: “La chiamiamo caffè Lavezzi”. Invece di caffè Lavazza, caffè Lavezzi. Boris quando ha i lampi di genio sorride, ed è una delle cose che dà forza alla nostra banda di matti. Ma in quel momento neppure avrebbe mai immaginato che la prima vera puntata (questa) della videorubrica avrebbe avuto addirittura l’onore di annunciare il ritorno del Pocho. Sì proprio lui, il nostro Ezequiel, colui che continua a ispirarci anche in queste piccole facezie, l’ex degli ultimi anni che più ci è rimasto nel cuore. In pratica un contatto francese di Boris gli ha scritto che “pour le retour de le Pocho, le jeux sont faits”: è fatta, dunque. La dirigenza del Psg ha dato ascolto all’insofferenza del giocatore. Il cui rendimento, in Francia, non è stato mai davvero proporzionato ai 31 milioni spesi per il suo cartellino. E così il club franco-arabo è arrivato alla conclusione che è preferibile accordarsi col Napoli per un prestito oneroso e scommettere sulla parziale ri-valorizzazione di Lavezzi, piuttosto che tenersi le sue malinconiche prestazioni.
Al momento non c’è altro, e non potrebbe essere altrimenti. Ma la fonte è molto attendibile: è la stessa che ha consentito a Boris, tanto per dire, di essere il primo giornalista italiano ad annunciare l’arrivo di Garcia a Roma. Di questo si parla nella seconda parte di Caffè Lavezzi. Nella prima c’è ancora spazio per le doverose celebrazioni della prodezza di Henrique, e per il prologo del week end di passione che ci porterà a Napoli-Juve. Siamo soli, io e Boris, perché gli altri extrapartenopei sono disseminati tra impegni prenuziali e vacanze esotiche (è il caso del comandante Francesco Albanese). La prossima volta ci spogliamo, promesso. (e.n.)