Chi ha paura di Napoli-Roma?

Il big match della decima giornata è stata blindata, ma l'allarmismo è rimasto alto. Un noto speaker romano ci spiega qual è la realtà dei pensieri dell'etere capitolino
  • diariopartenopeo.it

    di Augusto Ciardi (TeleRadioStereo)

    La domanda nasce spontanea. Dando per scontato che tutti conoscano i fatti di cronaca nera legati all'ultima trasferte del Napoli a Roma, come può una partita che vedrà la Roma di scena a Napoli alimentare più polemiche e allarmismi di quanto realmente siano riconducibili a un evento che, proprio per questo, sarà blindato?

    A Napoli non ci saranno tifosi della Roma residenti nella Regione Lazio. A Napoli, la Roma società arriva per precauzione in aereo e alloggia in un albergo segreto. A Napoli, scenderanno in campo calciatori che aldilà della voglia di superarsi, non devono vendicare nulla. Eppure i media hanno alzato l'asticella dell'attenzione condizionando, ma non troppo, i tifosi. Roma ha avuto poco tempo per pensare alla partita del San Paolo. Perché fino a mercoledì sera bisognava ragionare su come riprendere il cammino dopo la disfatta col Bayern Monaco e il pareggio di Genova. Ma da giovedì il match delle 15 ha iniziato a assumere i crismi dell'evento. Sportivo, per fortuna. Perché il tifoso che cerca il confronto nelle trasmissioni radiofoniche, ha parlato "del resto" soltanto se in diretta l'argomento trattato era extra calcistico. E per i motivi di cui sopra c'erano poche ragioni per spostare l'attenzione. Ma se stimolato sull'allarme sicurezza, è emerso un mix di sorpresa, perché il romanista ripete in loop che la tifoseria sana non c'entra nulla con la tragedia del 3 maggio. E incredulità, per come i media abbiano chiamato in causa chiunque volesse lanciare un appello, dalla mamma del povero Ciro, che forse avrebbe bisogno di maggiore rispetto e di meno taccuini sotto il naso, ai Cardinali, agli ex calciatori e ai tifosi sedicenti vip.

    È emersa anche, ma purtroppo la cattiva abitudine ha origini più lontane, un'antipatia ormai conclamata, è ricambiata, nei confronti di tutto ciò che calcisticamente riguarda Napoli. Insomma, hanno fatto molto più rumore le testate nazionali che le realtà locali, e soprattutto i tifosi che interagiscono. Napoli-Roma, e viceversa, non sarà mai più una partita "normale", a maggior ragione dopo il 3 maggio. Almeno per i prossimi anni le tifoserie ospiti non esisteranno. Ma stavolta, i tifosi che bazzicano le radio, non devono essere etichettati. A parte le classiche eccezioni, si sono spinti in giudizi soltanto se chiamati in causa da chiacchiere da studio, stimolate magari dai virgolettati dei quotidiani e dai dispacci di agenzia. Perché ha riscosso maggiore interesse la voglia di capire se la Roma manterrà la vetta della classifica al termine della delicatissima trasferta napoletana.

    Condividi questo post