Sarri il tradizionalista, che preferisce il mega-ritiro sulle Alpi alla tournée esotica

Perché il giro del mondo delle amichevoli potrebbe tornarci utile. La Roma in Australia e in Indonesia, le milanesi in Cina, la Fiorentina negli Stati Uniti, persino Juve e Lazio a metà agosto si giocheranno la Supercoppa a Shangai
  • lacittadisalerno

    di Dario Bevilacqua

    In questi giorni siamo tutti lì, a immaginare come giocherà Allan, a sperare che Astori non sia quello degli ultimi anni, a sognare nuovi nomi dal calciomercato o a domandarci quale schema adotterà il nuovo tecnico del Napoli per la stagione 2015-2016. Ma c’è un aspetto, forse poco sottolineato, su cui è utile insistere e che va imputato a Maurizio Sarri.

    L’anno scorso due squadre ebbero una flessione importante dopo circa tre mesi dall’inizio del campionato: Inter e Roma. Fu un calo fisico, prima ancora che psicologico. Entrambe, in estate, avevano quasi rinunciato al ritiro, optando per una tournée sfiancante negli Stati Uniti.

    Questa estate la stessa Roma è andata in Australia e poi sarà in Indonesia, con soli 5 giorni di ritiro sulle Alpi. Il Milan e l’Inter sono in Cina e ci rimarranno ancora un po’. La Fiorentina è negli Stati Uniti. E persino Lazio e Juve, che si stanno preparando in Italia, dovranno giocarsi la Supercoppa italiana a Shangai, a inizio agosto.

    E il Napoli?

    Il Napoli sta pianificando la sua stagione lavorando sodo, in un clima fresco, senza scontare fusi orari e dedicandosi all’assimilazione degli schemi del nuovo tecnico, all’integrazione in rosa dei nuovi acquisti e al rafforzamento dei legami all’interno del gruppo. È a Dimaro, dall’11 al 29 luglio. Poi una serie di amichevoli, per arrivare pronti all’appuntamento del 22/23 agosto, quando – in anticipo rispetto agli altri anni – comincerà il Campionato di Serie A 2015/16.

    Non voglio fare proclami, né cantare vittoria (se non altro per questioni scaramantiche), ma la scelta di Sarri e della società – scelta che definirei morigerata e tradizionalista – mi sembra indovinata. Certo, le tournée esotiche portano parecchi soldini. E danno blasone e importanza, con importanti ritorni di immagine. Sono da grandi squadre, per intenderci. Ma il Napoli quest’anno deve avere l’umiltà di partire dal basso: di (ri)diventare una grande squadra. E non c’è modo migliore del lavoro. Ripetitivo, serio, insistente e meticoloso.

    Le dirette concorrenti del Napoli per i primi posti della classifica, sono tutte impegnate in esibizioni massacranti e poco utili per testare gli schemi e entrare in forma, giocate nei posti più remoti del pianeta: saranno in grado di arrivare pronti all’inizio del torneo? Accuseranno questa leggerezza dopo aver giocato un numero significativo di partite? Noi crediamo che potrebbero avere dei problemi. Di natura fisico-atletica e tattica. E ciò potrà essere un vantaggio per il Napoli. Che dovrà essere bravo a sfruttarlo.

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