Napoli “da quarto o quinto posto”, la sentenza di Gnocchi e Tascone
di Lucio Fava del Piano
Quarto o quinto posto. Forse. Se tutto va bene. Così vedono il Napoli a fine campionato due autorevoli commentatori, Carmine Tascone e Gene Gnocchi, dopo il pareggio con l’Inter.
Per il primo, addirittura, quella posizione è raggiungibile “se Benitez farà un miracolo”. D’altra parte, come pensarla diversamente alla luce di una partita nel primo tempo della quale “gli interisti erano sempre nei pressi di Rafael”. Talmente nei pressi che il portiere brasiliano ha dovuto parare un tiro di Obi scoccato più o meno da casa sua e assistere a una palla di Icardi alzata da Albiol in angolo. Un po’ poco per un assedio, forse, ma insomma.
D’altra parte, Rafael e Albiol sono due dei “tre grandi problemi” individuati dall’ex giocatore, ex allenatore, occasionalmente squalificato, ex talent-scout, ex dirigente, ex procuratore, poi promoter Tascone, che in impeto di umiltà dice di sé “Carmine Tascone in Campania è il calcio”. E infatti i gol dell’Inter li hanno sulla coscienza loro due, no...?
Più generico Gnocchi, che non a caso non è un tecnico (anche se ha sfiorato l’esordio in A col Parma, intorno ai cinquant’anni – più o meno l’età di Drogba) ma solo un comico che non fa più ridere da fine anni ’80. Per la erre più moscia della Gazzetta, però, almeno c’è una speranza di migliorare, “serve un leader per andare oltre”. Un leader, aggiungiamo, che rimpalli i cross di Dodò, tenga a terra Hernanes, faccia scudo a Guarin e marchi tutti gli avversari che vogliono colpire di testa in area. Come avranno fatto Benitez e De Laurentiis a non pensarci prima?