O’ Trammammuro di Napoli-Juventus: chi sale e chi scende

La difesa azzurra promossa in blocco, grandi Callejon, Hamsik e Mertens. Ma come non menzionare le provocazioni di Chiellini e le bugie di Conte?
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    di Domenico Zaccaria

    SU: TUTTA LA DIFESA DEL NAPOLI – Già, una volta tanto i 5 dietro meritano una promozione in blocco. Perché la Juventus segnava da più di 40 partite consecutive e nella notte del San Paolo ha tirato in porta una sola volta. Perché abbiamo comprato Henrique pensando che fosse un difensore centrale e ci siamo ritrovati il miglior terzino della rosa; perché Ghoulam ha avuto il coraggio di fermare Isla con una rischiosissima scivolata in area dopo l’ingiusta espulsione con la Fiorentina; perché Fernandez non ha mai giocato così bene e Albiol sembra tornato ai suoi livelli; e perché Reina, a disagio nell’insolito ruolo di spettatore non pagante, ha deciso di dare il via all’azione del 2-0 con un rilancio di 50 metri sui piedi di Pandev.

    SU: JOSE’ MARIA CALLEJON – Nel primo tempo è indemoniato e sembra avere un conto aperto con Buffon. Asamoah non riesce a tenerlo e, dai e dai, trova la spizzata del vantaggio. La generosità è quella di sempre: quando riesce a metterci anche tecnica e velocità diventa devastante.

    SU: DRIES MERTENS – Contro la Fiorentina uscì dal campo senza nemmeno riuscire a camminare. Chi l’avrebbe detto che una settimana dopo sarebbe entrato e avrebbe chiuso la partita con la Juve? Il gol è fantastico, la scivolata su Chiellini per recuperare una palla quasi inutile è un misto di follia e generosità. Amiamo Dries anche per questo.

    SU: MAREK HAMSIK – Altro che segnali di risveglio, stavolta lo slovacco sembra arzillo come un bambino al parco. Gli manca solo il gol, che peraltro sfiora a più riprese, ma in fase offensiva è sempre al centro del gioco ed è pronto a dare fastidio a Pirlo quando i bianconeri attaccano. L’impressione è che con questo modulo Hamsik dipenda dai compagni, e non poco: quando la squadra va a mille lui ne beneficia, quando la palla gira lentamente va in grande difficoltà.

    SU: RAFA BENITEZ – Ha avuto bisogno di tempo ma la sua creatura sembra aver preso forma. Ieri ha dato a Conte una lezione di calcio.

    GIU’: GIORGIO CHIELLINI – E’ più forte di lui: non riesce proprio a fare a meno delle provocazioni. In questo ha raccolto il testimone da Materazzi, anche se nessuno lo dice. Ieri, dopo aver fatto espellere nelle ultime due giornate Bergessio e Amauri (chissà perché sempre per falli di reazione su di lui) ha cercato in ogni modo il tris. Ma stavolta è arrivata la punizione divina: mentre era a bordo campo a litigare con la panchina del Napoli è arrivato l’1-0 di Callejon. E visto che la palla l’ha vista poco, nel secondo tempo ha trovato più facile calciare la testa di Mertens. In maniera involontaria? Mah…

    GIU’: ANTONIO CONTE – Fa quasi tenerezza vederlo arrivare nelle interviste post gara con un sorriso a 32 denti, nemmeno avesse stravinto. La strategia è chiara: Conte non parla della prestazione della sua squadra ma della sua ossessione: il Napoli e i 100 milioni investiti sul mercato. Mente sapendo di mentire, l’allenatore della Juve, perché “dimentica” che 70 di quei 100 milioni sono arrivati dalla cessione di Cavani, il miglior giocatore dello scorso campionato. E infatti quando qualcuno glie lo fa notare, il sorriso sparisce come per magia. Provaci ancora, Antonio. 

     

     

     

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