Verona-Napoli 2-0, O’ Trammammuro: chi sale e chi scende

di Domenico Zaccaria
SU: GOKHAN INLER – Il primo a combattere, l’ultimo ad arrendersi. Oggi per strappare almeno un punto ci sarebbero voluti 11 Inler. purtroppo ce n’era sono uno.
SU: MANOLO GABBIADINI – Sei gol in otto partite, due pali nelle uniche due nelle quali non ha segnato. In panchina a Torino, entra e sfiora il pareggio; in panchina a Verona, entra e per un soffio non riapre la gara. Il film si ripete, insomma; ma Benitez continua a preferirgli De Guzman…
GIU’: DAVID LOPEZ – Lento e impalpabile in fase di interdizione, nullo in fase di impostazione. Non meritava gli insulti dei tifosi prima ancora di arrivare a Napoli, certo il tempo sta dando ragione a chi aveva nutrito più di una perplessità sul suo acquisto. Halfreddson, al suo cospetto, sembra Mascherano. Appunto.
GIU’: JONATHAN DE GUZMAN – Benitez lo ama e raramente ne fa a meno. Noi, invece, ce ne priveremmo sempre più spesso. Soprattutto perché per fargli spazio l’allenatore tiene in panchina giocatori di ben altro livello.
GIU’: GIANDOMENICO MESTO – Impresentabile a certi livelli.
GIU’: MARIANO ANDUJAR – Dopo una serie di prestazioni convincenti incappa anche lui in una serata no. Sul primo gol divide le colpe con Mesto (che a dire il vero ha ancora più responsabilità di lui) e fa venire i brividi con un paio di uscite a vuoto.
GIU’: RAFA BENITEZ – Quattro punti in cinque partite contro Palermo, Sassuolo, Torino, Inter e Verona, non proprio delle corazzate. Sconcerta, ancora una volta, l’approccio alla gara, con l’ennesimo primo tempo regalato ad avversari semplicemente più cattivi e concentrati; sorprendono, ancora una volta, le scelte iniziali e soprattutto le correzioni in corso, arrivate quando la squadra è già sotto di 2 reti e la partita ha preso una piega ben precisa. In poche giornate il vantaggio di 7 punti sulla quarta è stato dilapidato e ora anche la corsa al terzo posto si complica terribilmente.