di Domenico Zaccaria

SU: DUVAN ZAPATA – Dagli dieci minuti e lui la mette dentro. Ora la domanda è: perché non dargliene venti, con la squadra sotto di un gol, gli avversari in dieci, e una serie innumerevole di cross dal fondo che non trovano nessuno in grado di mettere in difficoltà i centrali dell’Atalanta dal punto di vista fisico? Resta un mistero. E non è l’unico dell’amara serata al San Paolo.

SU: MAREK HAMSIK – Fuori a Mosca, te lo aspetti in campo per la legge del turnover. E invece Marek parte ancora in panchina perché gli viene preferito De Guzman (secondo mistero). Quando entra sembra più depresso che arrabbiato, eppure la palla dell’1-1 la pennella lui.

GIU’: HENRIQUE – Pinilla fa un fallo che sono Calvarese non vede, d’accordo. Ma su quella palla Henrique ci mette del suo, andando in difficoltà per non aver spazzato né appoggiato all’indietro. Dopo il rigore su Palacio, un’altra frittata che costa punti pesanti.

GIU’: JONATHAN DE GUZMAN – Dei tre che partono dietro la punta è il peggiore, dal primo all’ultimo minuto; già, perché Benitez decide di non sostituirlo nemmeno dopo il decimo cross sbagliato. Fuori Hamsik e Mertens dall’inizio, fuori Gabbiadini (che non stava facendo una gran partita, ma è sempre prezioso sui calci da fermo) a partita in corso, il tutto per non privarsi dell’apporto di De Guzman. Terzo mistero.

GIU’: GONZALO HIGUAIN – E’ difficile fare la punta in una squadra che gioca male come questo Napoli, perché i palloni che arrivano sono pochi e spesso sporchi, ed è facile che la frustrazione prenda il sopravvento. Eppure da un campione come lui ci aspettiamo anche la capacità di trasformare in oro le poche occasioni che gli capitano: a Mosca non è successo, ieri nemmeno.

GIU’: RAFA BENITEZ – Ancora un primo tempo regalato agli avversari, con un approccio molle neanche fossimo all’ultima giornata di un campionato già archiviato. Ancora nessuna scossa a inizio ripresa, con la squadra che entra in campo con lo stesso piglio e gli stessi uomini. Ancora una bocciatura per Hamsik, ancora un ingresso tardivo di Zapata, ancora 95 minuti concessi a un De Guzman a dir poco mediocre. Ancora, ancora, ancora…