E Mazzarri "Mystica" divenne Benitez
di Francesco Bruno
Non è il fatto che il Napoli sia incappato in un avvio di campionato disastroso a lasciarmi perplesso. Ne' mi fa sprofondare nel pessimismo il fatto che gli azzurri siano già fuori dalla Champions e abbiano raggranellato solo quattro punti in altrettante partite di campionato. È don Rafe' a preoccuparmi per la sua salute, per la sindrome mazzarriana che sembra averlo colpito da alcune settimane a questa parte. I sintomi, purtroppo, sono chiari. Parla di cattiva sorte e dell'incredibile forza degli avversari, interpreta le statistiche a favore suo e della squadra, e' totalmente imprevedibile nell'attuare il turnover, si è messo pure a sottolineare le sviste arbitrali.
Dov'è finito il Benitez che il giorno della sua presentazione a Castelvolturno parlava in tre lingue e coinvolgeva DeLa in una mitica conferenza stampa in inglese alla Toto' e Peppino? Che fine ha fatto il Benitez che parlava del “tram a muro” - da cui Domenico Zaccaria ha tirato fuori una splendida rubrica su Extranapoli – e che addentava una bottiglietta di plastica per imitare il suo predecessore? E' stato sostituito dal suo gemello diverso che, dopo la sconfitta contro il Chievo, ha fatto notare a tutti che il Napoli aveva tirato trentatrè volte in porta. Che contro l'Udinese ha rimescolato talmente tanto ruoli e giocatori in campo da non capirci alla fine piu' niente ne' lui, ne' la squadra, ne' i tifosi sugli spalti e davanti alla tivu'. Che nella conferenza stampa prima di Napoli – Palermo ha snocciolato statistiche secondo cui il Napoli è la squadra che tira di piu' in porta e fa piu' possesso palla in tutta la Serie A. Che nel post partita contro i rosanero si è lamentato perchè un calcio di rigore non concesso dall'arbitro - con conseguente mancata espulsione – avrebbe potuto cambiare il corso del match.
Sembra Mazzarri, Rafa. E, come il suo predecessore, ha rifiutato alla fine dello scorso campionato il rinnovo da quattro milioni di euro propostogli dal presidente, preferendo iniziare la stagione in scadenza di contratto. Non c'è piu' traccia della serenità con cui, giusto un anno fa, ci aveva convinto che vincere con il sorriso e con leggerezza fosse possibile anche nel nostro campionato. Quella serenità che proprio lui, mercoledì sera, ha indicato a tutto l'ambiente come antidoto per uscire da questo incredibile incubo. Ma la scossa, caro Rafa, come accaduto l'anno scorso, non puo' che partire da te. Chiama De Laurentiis e comunicagli di aver deciso di restare a Napoli, sempre che, nel frattempo, non sia lui ad aver cambiato idea. E' questa l'unica decisione da prendere per rivitalizzarci tutti. Per far capire a noi, ma soprattutto ad una squadra composta da giocatori persuasi a giocare a Fuorigrotta dalle tue telefonate, che il progetto iniziato l'anno scorso è ancora in piedi. La sindrome mazzarriana ti sta distruggendo, Rafa. Liberatene. Altrimenti i mesi che ci separano dalla fine di una stagione appena cominciata non saranno altro che un triste stillicidio.