O’ Trammammuro di Napoli-Slovan: chi sale e chi scende

Il geniale striscione in curva B merita il gradino più alto del podio. E Andujar fa venire in mente a tutti una famosa pubblicità degli anni 80'
  • di Domenico Zaccaria

    SU: LA CURVA B – Curve a 14 euro e distinti a 25 per una partita poco attraente, per non dire altro. E allora, in un San Paolo spettrale, il primo gradino del nostro ascensore lo merita la curva B. I (pochi) ultras presenti entrano a partita iniziata e mostrano lo striscione “scusate il ritardo, c’era ressa al botteghino”. Geniale.

    SU: DUVAN ZAPATA -  Vedendolo giocare i linguisti potrebbero dare un’altra accezione al termine “legnoso”. Eppure il buon Duvan la butta un’altra volta dentro, ed è la terza partita di fila che va a segno. L’azione dal quale scaturisce il terzo gol, peraltro, è di pregevole fattura e viene chiusa con uno stacco di testa imperioso. Siamo proprio sicuri di volerlo dare in prestito a gennaio?

    SU: MAREK HAMSIK – Un gol, un assist, la vecchia esultanza sotto la curva, il bacio alla maglia: caro Marek, ieri ci hai fatto vedere proprio tutto quello che volevamo. Ora però che non puoi più infierire sui tuoi connazionali, ti ricordi di quella tua vecchia zia torinese? Così, giusto perché fra dieci giorni c’è la finale contro la Juve…

    SU: DRIES MERTENS – Il primo gol è una perla, il resto è accademia. Certo, gli avversari non sono irresistibili e lui alle volte eccede nel cercare la giocata, ma i 6mila coraggiosi che hanno affollato (?) le gradinate si dovevano pure divertire. O no?

    SU: MARIANO ANDUJAR – Ricordate la mitica pubblicità degli anni 80’ nella quale un bambino dice sorpreso: “Guarda papà, un pollo!”. Ecco, è la stessa reazione che hanno avuto i tifosi del Napoli ieri al 15esimo del primo tempo: cross degli avversari dalla trequarti e tranquilla uscita in presa alta di Andujar. “Guarda papà, un’uscita!”, avranno urlato i cuori azzurri più piccoli. Già, non ci siamo abituati. Conscio dello choc procurato, nel secondo tempo Andujar ha pensato bene di uscire a farfalle. Così, per non farci perdere le abitudini.  

     

     

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