O’ Trammammuro di Napoli-Genoa: chi sale e chi scende
di Domenico Zaccaria
SU: GONZALO HIGUAIN – Il primo tempo è sontuoso, forse il migliore da quando è a Napoli. Il gol è una perla ma Higuain regala spettacolo ogni volta che tocca il pallone. Sta giocando tantissimo e nella seconda frazione meriterebbe un po’ di riposo: il problema è che il suo cambio è Zapata…
SU: VALON BEHRAMI – Nel secondo tempo, con i compagni fermi sulle gambe, è l’unico che continua a combattere, a recuperare palloni e a inseguire ogni avversario. Il lungo stop è alle spalle e il guerriero sembra finalmente tornato. Ci sei mancato, Valon: l’impressione è che ieri sarebbe bastato un tuo clone per portare a casa i tre punti.
SU: FEDERICO FERNANDEZ – In una celebre intercettazione Fassino esclamò: “Abbiamo una banca!”. Bene, dopo la partita con il Genoa forse possiamo urlare: “Abbiamo un difensore!”. Attento, preciso, mai svagato: una volta tanto è l’argentino a guidare il reparto arretrato e a relegare Albiol nel ruolo di semplice comprimario. Purtroppo l’ascesa di Fernandez sta coincidendo proprio con il calo dello spagnolo. Per poter esclamare “Abbiamo una difesa” dobbiamo ancora attendere…
GIU’: MAREK HAMSIK – L’assist a Higuain sembra l’inizio della rinascita, e invece Hamsik riesce a sbagliare 4-5 passaggi clamorosi che lanciano il contropiede del Genoa. Ma più in generale, nel primo tempo giocato alla grande dall’attacco azzurro, Marek sembra un pesce fuor d’acqua: Higuain, Mertens e Callejon triangolano a mille all’ora mentre lui non riesce ad andare oltre al compitino.
GIU’: GORAN PANDEV E LORENZO INSIGNE – Se uno ha dei fenomeni davanti, quando ha l’occasione di giocare deve entrare in campo con il sangue agli occhi. E invece Pandev e Insigne danno l’impressione di non volersi stancare troppo, come se la partita non fosse importante ai fini della classifica. Il mancato assalto finale del Napoli alla porta del Genoa è soprattutto colpa loro: erano i più freschi, avrebbero dovuto lasciare il segno.
GIU’: EMANUELE CALAIO’ – “Il San Paolo era proprio lo stadio in cui non avrei mai voluto segnare”: le dichiarazioni di Calaiò a fine partita hanno il sapore della beffa doppia. Caro Emanuele, se proprio non volevi segnare, non potevi far battere la punizione a Matuzalem? E soprattutto, perché quando indossavi la maglia del Napoli non ti sei mai inventato una magia simile?