Otra vez tú, Villareal

Corsi e ricorsi storici di un rivale del Napoli ormai abituale in Europa
  • Di Antonio Moschella

    Otra vez tú, Villareal!

     

    È inutile fare presentazioni logistiche. Ormai sappiamo tutti che Vila-real si trova a un centinaio di km a nord di Valencia e a quasi 200 da Barcellona, che lì tutti sono maestri nell’arte delle ceramiche e che la paella è la nostra pizza. Da tifoso azzurro mi sono recato in questa piccola città - più un polo industriale urbanizzato che altro - a pochi km da Castellón de la Plana tutte e due le volte in cui il Napoli è andato a giocarci. I pregi di vivere a Barcellona, direbbe qualcuno.

    Il ricordo è dolce perché dopo la sconfitta ai sedicesimi di Europa League del marzo 2011 seguí l’immediata rivincita, quella di Champions League, quando proprio al Madrigal Inler e Hamsik posero la firma su una storica qualificazione agli ottavi della massima competizione europea. Il Napoli torna a sfidare il Villareal praticamente dopo aver fatto pari e patta nei due precedenti, anche se in realtà nel caso della Champions la trasferta era sì decisiva per gli azzurri ma era anche l’ultimo incontro di un girone in cui gli spagnoli erano già ultimi senza più niente da chiedere, tanto che a fine anno sarebbero scesi in Segunda División.

    Detto questo, si tratta sicuramente di una delle sfide più equilibrate dell’Europa League. Sarebbe potuto essere un quarto di finale o addirittura una semifinale, dato che si sfidano la seconda in classifica della Serie A e la quinta della Liga, che oggigiorno significa praticamente avere gli stessi valori a bocce ferme. Il Sottomarino giallo, come lo chiamano qui in Spagna, è però paradossalmente un rivale ‘comodo’ per gli azzurri: il suo gioco palla a terra e propositivo lascia presagire uno scontro sulla stessa dialettica calcistica, ossia quella del palleggio, congenialissima alla truppa di Sarri.

    Giocare il ritorno al San Paolo è un vantaggio non da poco, ma bisognerà uscire indenni dal Madrigal, dove la compagine di Marcelino è solita costruire le proprie fortune (ieri sera ha vinto contro un certo Real Madrid). Per Pepe Reina sarà un gradito ritorno in un luogo dove ha iniziato la sua carriera da titolare perché chiuso al Barça da Valdés e Rustu, il che può essere un ulteriore stimolo a far bene. Il Napoli ritroverà Victor Ruíz, abbracciava Hamsik quando la balustra cadde in campo quasi quattro anni fa.

    Comunque sia, mancano ancora due mesi abbondanti. Nel frattempo testa al campionato. Ah, io comunque il biglietto del treno l’ho già preso, e meno male che ho qualche amico lì vicino che mi ospita…

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