La grande truffa dell’Europa League
di Alessandro De Simone
La cosa è risaputa: le squadre delle federazioni russa e ucraina non possono incontrarsi nelle competizioni UEFA di quest’anno a partire dallo scorso turno. Risultato: sorteggi falsati con grande disappunto di chi, come il Torino, si è trovato davanti la corazzata Zenit San Pietroburgo o dell’Inter che ha dovuto affrontare, uscendone pesantemente sconfitto, il Wolfsburg.
Ma cosa sarebbe successo se lo Zenit avesse pescato la Dinamo Kiev? Forse un bel doppio confronto per i granata con l’Everton, e magari l’Inter avrebbe pescato un più semplice Dnipro invece dei tedeschi.
Lo stesso dicasi per il Napoli in questi quarti di finale, che se la dovrà vedere con i teutonici, quando magari avrebbe potuto incontrare tutt’altra squadra, magari anche una delle eliminate agli ottavi.
Insomma, un bel pasticcio, che forse si doveva evitare, magari facendo l’unica cosa davvero sensata, ovvero escludere le squadre incriminate dagli ottavi, oppure, per non danneggiare le società sportive, far giocare gli eventuali incontri caldi in campo neutro e a porte chiuse.
Ma ormai la frittata è fatta, e a parte la questione inerente il tabellone, c’è un’altra cosa non irrilevante da sottolineare.
Ucraina e Russia stanno guadagnando punti preziosi nel ranking UEFA, mantenendo di fatto le loro posizioni evitando scontri fratricidi. Chi ne sta beneficiando di più è proprio l’Ucraina, e anche se ha conti fatti le variazioni di classifica non sono sostanziali, comunque è un vantaggio che l’Italia, per esempio, non ha avuto negli ottavi di Europa League, così come la Spagna.
Ma se il problema si fosse posto in Champions, dove di soldi ne girano dieci volte di più, la UEFA si sarebbe comportata con lo stesso metro?
Ai posteri l’ardua sentenza, noi intanto abbiamo solo un pensiero al momento, e si chiama Wolfsburg.