Non fidarsi è sempre meglio
Di Antonio Moschella
Dinamo è l’unico aggettivo che accomunava la maggior parte delle squadre sovietiche prima del crollo del muro. Quella di Mosca era la compagine della polizia segreta, che spesso faceva da contraltare al CSKA, che rappresentava l’armata rossa. Un nome e una tradizione che impongono comunque molto rispetto, nonostante per molti il sorteggio sia stato benevolo. Certo, per fortuna il Napoli ha evitato Siviglia, Wolfsburg e un eventuale derby con Inter, Fiorentina e Roma, ma la terza classificata dell’attuale liga russa non è un avversario facile. Assolutamente.
In primis c’è da evidenziare il peso di una maglia, che a volte serve per poter passare il turno in eliminatorie tignose. In secondo luogo avere il match di ritorno in casa, in uno stadio che si riempie spesso anche con delle condizioni climatiche infide, è senza dubbio un vantaggio. Potersi giocare tutto davanti al pubblico amico sarà la speranza principale dei russi.
Un’altra insidia sarà sicuramente la lunga trasferta in aereo e, di conseguenza, il clima non certamente mite che accoglierà il Napoli ai piedi di San Basilio. Il 19 marzo non è primavera nemmeno a Malta, figuriamoci a Mosca. Per ultimo, i moscoviti avranno da poco ripreso a giocare in campionato, il che può essere decisivo per una maggior freschezza in campo.
Che sia questa forse la prova di maturità alla quale è chiamato il Napoli in coppa? Nessun nome altisonante, nessun’impresa sulla falsa riga di quella che non avvenne allo Stamford Bridge. Semplicemente un rivale ostico che in Europa League ha vinto 7 partite su 8 finora. Il San Paolo sarà importante come non mai per preparare al meglio la campagna di Russia, che arriverà dopo la trasferta di Verona contro l’Hellas, un aperitivo pesante.