Gli aspetti positivi e negativi di Inter-Napoli
di Domenico Zaccaria
La sfida all’ex Mazzarri, Benitez contro l’Inter, il terzo posto da mettere al sicuro: la stampa ha provato in tutti i modi a caricare Inter-Napoli di qualche significato ma la stragrande maggioranza dei tifosi azzurri ha vissuto la sfida di sabato come fosse una “sgambata” in vista dell’unica gara che conta, la finale di Coppa Italia. E in questa ottica dalla partita di San Siro sono emersi elementi positivi e negativi. Vediamo quali.
Di positivo c’è senza dubbio la tenuta atletica mostrata dagli uomini di Benitez. In una partita senza stimoli e al cospetto di un’Inter più motivata c’era il rischio di tirare i remi in barca, soprattutto nel secondo tempo. E invece è proprio dopo l’intervallo che il Napoli ha preso il sopravvento, dimostrando di esserci ancora dal punto di vista atletico anche al termine di una stagione massacrante. Un buon segnale in vista della finale di Coppa Italia, anche perché la Fiorentina ha schiantato il Bologna e ha dimostrato di aver superato il suo momento no che ci ha permesso di mettere al sicuro il terzo posto.
A proposito dei viola: viste le recenti prestazioni di Cuadrado, la sua squalifica per l’ultimo atto della Coppa Italia non è solo positiva. Pare una sorta di manna dal cielo.
Un altro elemento positivo è l’ottima prestazione di Inler, senza dubbio il migliore a San Siro. Quando il Napoli gira a centrocampo riesce non solo a costruire di più, ma soprattutto a rischiare molto meno dietro. Poter contare sabato prossimo su un Inler in ottima forma è ancor più essenziale se si considera la scarsa vena dei compagni di reparto: Dzemaili non vede più il campo da tempo, Behrami non si è mai ripreso pienamente dall’infortunio e Jorginho sta attraversando una pericolosa fase di involuzione. Gökhan, siamo nelle tue mani.
Veniamo invece alle note dolenti. Due, in particolare. La prima ovviamente riguarda Higuain. Se aveste chiesto a ogni tifoso del Napoli cosa temeva di più della trasferta milanese, vi avrebbe risposto così: un infortunio al Pipita. Più di ogni altra cosa, persino più di una sonora sconfitta. Benitez ha deciso di tenerlo in campo fino all’ultimo e a cinque minuti dalla fine è arrivato il maledetto contrasto con Andreolli che ci costringerà a una settimana di passione.
Guai se il centravanti argentino non dovesse farcela, anche perché – e arriviamo alla seconda nota dolente – la batteria dei rifinitori non se la passa molto bene. Mertens, che era decisamente il più in forma, a Milano ha steccato; Insigne e Callejon sono un po' sulle gambe dopo le tante partite giocate e i chilometri percorsi; Pandev sembra avere già la testa lontana da Napoli mentre Hamsik non riesce proprio a uscire dal tunnel nel quale si è perso. Ergo, abbiamo puntato per tutta la stagione sui quattro attaccanti in campo e arriviamo alla gara più importante con 6 giocatori su 6 non al massimo della forma. Speriamo bene.