di Domenico Zaccaria

“Higuain sta facendo lo stesso percorso che hanno intrapreso in passato Pandev e Dossena, entrambi avevano problemi fisici e con il tempo si sono messi al passo con il resto della squadra, lavorando e applicandosi tanto”. Alfonso De Nicola, il medico sociale del Napoli, con ogni probabilità voleva rassicurare i tifosi sulla serietà e la dedizione mostrate dall’attaccante argentino. La frase ha però ha sortito l’effetto opposto: già preoccupati per le troppe gare saltate dall’ex Real per quel “piccolo infortunio” che lo aveva tenuto fermo ai box nella trasferta di Londra, ora tutti i supporters azzurri sono piombati nel panico. E il motivo è semplice: se Pandev e Dossena arrivarono in un Napoli già rodato che poteva permettersi di aspettarli per alcuni mesi (anche perché era già coperto nei loro ruoli), Higuain è arrivato in una squadra tutta nuova e in sostituzione di un certo Cavani. E di questa squadra (insieme ad Hamsik) avrebbe dovuto essere il leader, anche in mancanza di un’altra prima punta di livello in rosa. Già, gli avvenimenti delle ultime settimane – sembra che il Pipita non partirà titolare nemmeno a Marsiglia – fanno tornare alla mente i giorni più caldi del mercato estivo. Non senza qualche rimpianto. Confesso che rimasi di stucco quando si sparse la voce di un interessamento del Napoli per Jackson Martinez, perché pensavo che fosse folle investire più di 35 milioni su un’altra prima punta dopo averne spesi 40 per Higuain. E anche le frasi di Benitez sulla necessità di avere in rosa due attaccanti di primissimo piano mi sembravano più che altro di circostanza. Questi primi mesi dimostrano il contrario, anzi alimentano il sospetto che la corte serrata di De Laurentiis al colombiano del Porto nascesse proprio da alcuni dubbi sulla tenuta fisica del Pipita. Dubbi che le ultime settimane non hanno fatto altro che alimentare.