Da Vinicio a Sarri, quel filo azzurro esiste davvero
di Francesco Bruno
Che il Napoli targato Sarri faccia tornare alla memoria quello guidato nei primi anni '70 da Luis Vinicio è un fatto sottolineato da molti commentatori, in particolare da quelli un po' più di lungo corso. L'invito della società affinché 'O Lione trascorresse una giornata a Castelvolturno per assistere all’allenamento della squadra ha sancito ufficialmente questo legame speciale. Quello tra i due mister è stato un incontro che sa di storia, una storia che il vecchio Luis ha scritto in tanti anni di militanza azzurra e che il tecnico tosco-bagnolese è pronto a scrivere nel prossimo futuro.
Ma al di là del romanticismo dei ricordi, davvero esistono similitudini tra questo Napoli e quello che, a detta di tanti, ha fatto vivere al popolo partenopeo il triennio più favoloso della sua storia, era Maradona a parte? Ho provato a parlare con chi all'epoca c'era e a documentarmi un po' sul web. Ho scoperto che in quell'estate del 1973, dopo una stagione che fu considerata deludente dalla maggior parte della tifoseria, l'esordiente in serie A Vinicio fu accolto dallo scetticismo generale. Che l'impianto complessivo della squadra formato dai vari Carmignani, Bruscolotti, Vavassori, Juliano, Esposito e Canè fu confermato. Che un pezzo pregiato della campagna acquisti fu Birillo Orlandini, un mediano che sulla fascia destra dribblava gli avversari come birilli (da cui il soprannome) correndo e crossando senza soste. Che l’altro pezzo pregiato del mercato azzurro fu il trentaduenne Gringo Clerici, preso dalla Fiorentina come Orlandini, sul viale del tramonto solo sulla carta ma non in campo. Che arrivarono altri nomi non proprio roboanti, come Braglia e Montefusco, per una campagna acquisti low profile, che non scaldò particolarmente l'ambiente azzurro. Anche allora, come accaduto quest'anno, il Napoli diede spettacolo facendo innamorare il popolo azzurro, che iniziò la stagione piuttosto depresso ma non vedeva l’ora di appassionarsi di nuovo.
Ecco le somiglianze tra questo Napoli e quel Napoli, dunque. Certo, oggettivamente il tasso tecnico della rosa attuale è superiore, se consideriamo Reina, Hamsik, Higuain ed Insigne campioni di livello assoluto. Ma l'incontro affettuoso tra Vinicio e Sarri e il suo caldo abbraccio con il Pipita possono davvero sembrare un emozionante passaggio di consegne. Negli ultimi tempi si è rivisto Careca al San Paolo, De Laurentiis ha riaperto un ponte con Maradona e c’è stato Vinicio in visita al centro tecnico di Castelvolturno. Nel guardare verso il futuro, la società sta comprendendo di dover onorare il nostro grande passato.