Torino-Napoli: da Superga all'unità d'Italia, ecco cosa fa il Napoli Club Cuore Azzurro

Un week-end speciale per i nostri fratelli in Piemonte. Giocare con la Torino "buona", in una data importante per il paese, è l'occasione, per i tifosi azzurri di Cambiano, di mostrare ancora una volta la loro grandezza
  • cliccare ai lati per vedere le altre immagini
facebook

di Boris Sollazzo

Vi abbiamo già raccontato più volte la grandezza del club di tifosi napoletani "Cuore Azzurro" che è a Cambiano. Di come uniscano beneficenza, identità politica e culturale, tifo e piccole e grandi battaglie di civiltà per tenere alto il nome di Napoli e del Napoli. Loro, che hanno voluto la sede laddove c'era la sezione cittadina della Lega Nord, loro che a negozianti razzisti impediscono, con la ragione e la legge, di fare discriminazione territoriale oltre lo stadio, loro che vogliono vincere sugli spalti ma anche fuori. Ecco perché ci raccontano che "nell'immediata vigilia della gara contro i granata abbiamo voluto, come facciamo spesso, rendere onore ai caduti del Grande Torino".  Un gesto che mostra amore per il calcio, rispetto per l'avversario e per la sua storia. "Quella squadra composta da grandi campioni fu l'orgoglio del movimento calcistico italiano tutto". E con fierezza segnano, dunque, la loro diversità dalle altre tifoserie, una sorta di discriminazione "etica", in positivo ovviamente. "In un momento in cui gli altri stupidamente inneggiano ad un Vesuvio assassino ed intonano cori beceri e razzisti contro i Napoletani, noi ci comportiamo così!". E così il vicepresidente Raffaele De Caprio ha deposto una sciarpa del Club - come potete vedere nelle foto - ai piedi della Lapide dedicata a quella terribile tragedia aerea e alle sue vittime, un dramma umano e sportivo unico nella nostra storia.

Allo stesso tempo, però, il loro, il nostro "Cuore Azzurro" non rinuncia a combattere, a usare la data di domani come un modo per ribadire la rabbia per un'unità d'Italia ritenuta giustamente da molti meridionali come una truffa. E con civiltà, Ciro Mitrione, figlio del presidente del club Pietro, ci ha fatto entrare nella stanza dove, dopo una giornata di duro lavoro, sta preparando lo striscione per lunedì sera, quando andrà a tifare la sua squadra contro i granata. Se la Storia, infatti, la scrivono i vincitori, gli sconfitti non rinunciano alla memoria.
Come possiamo intuire dalle lettere che vediamo nell'immagine di copertina, il testo, che si rivelerà solo domani nella sua interezza, dovrebbe essere "17 marzo 1861- 2014, 153 anni di vergogne!", che di fatto fa seguito all'ormai celebre striscione umano di Juventus-Napoli "Fratelli d'Italia? No, grazie". La classe non è acqua e i tifosi azzurri in Piemonte, di Cambiano, ai cori vergognosi che dedicano a noi napoletani in tutti gli stadi d'Italia rispondono così. E noi di Extranapoli siamo, una volta di più, fieri di loro.

Condividi questo post