O’ Trammammuro di Sampdoria-Napoli: chi sale e chi scende
di Domenico Zaccaria
SU: FAOUZI GHOULAM – Esterno alto o basso, tiene sempre il campo e non va mai in difficoltà. Quando Britos esce e lui torna terzino, la Sampdoria smette di martellare il Napoli da quella parte. E al 92’ ha ancora la forza di arrivare fino in fondo e di pennellare il cross per l’1-1 di Zapata. Polmoni, sacrificio e qualità: per Ghoulam la migliore partita da quando è arrivato sotto al Vesuvio.
SU: DUVAN ZAPATA - Già a Praga si erano avuti segnali abbastanza chiari: fuori Higuain, dentro Zapata, e la squadra si era resa più pericolosa. Ieri Duvan si è piazzato al fianco del Pipita e in dieci minuti è riuscito a fare ciò che l’illustre collega non aveva fatto in ottanta: buttarla dentro alla porta avversaria. Con un movimento strano, quasi scomposto, ma che ci frega? Gli attaccanti sono in campo per segnare, non per lamentarsi continuamente con arbitro e compagni.
SU: JORGINHO - Può una squadra che a centrocampo è piena di lottatori ma povera di fosforo, fare a meno delle geometrie di Jorginho? La risposta, ovviamente negativa, è arrivata ieri. A patto che venga schierato in mezzo al campo, e non mandato allo sbaraglio nel ruolo di rifinitore come è successo a Praga. Capito, Rafa?
GIU’: MIGUEL ANGEL BRITOS – Un giallo dopo 6 minuti e altri 50 di ansia in attesa di un cartellino rosso che non arriva per miracolo. I blucerchiati capiscono che il punto debole del Napoli è lui e lo puntano in continuazione, come un pugile che si accanisce sulla ferita dell’avversario per far fermare l’incontro. A fermare il supplizio ci pensa Benitez, forse con un po’ di ritardo.
GIU’: JOSE’ MARIA CALLEJON – A correre corre, ma lo fa a vuoto. Quel pressing matto e disperatissimo sul portiere avversario in procinto di rinviare è quasi commovente, ma inutile. Per il resto non uno spunto, né un’intuizione degna di nota. Per mesi abbiamo tifato perché venisse convocato in Nazionale: iniziamo a pensare che potevamo farci i fatti nostri.
GIU’: GONZALO HIGUAIN – Se metti dentro ogni palla che ti arriva puoi permetterti di criticare tutto e tutti. Se sbagli quattro comode occasioni non puoi avere quell’atteggiamento. Anche perché Higuain era reduce da una gita a Praga da spettatore non pagante e dalla partita con il Cagliari nella quale, gol (facile) a parte, aveva sbagliato praticamente tutto. Caro Gonzalo, non giochi più nel Real Madrid, ma nel Napoli. Qui bisogna rimboccarsi le maniche, incitare i compagni che sbagliano e mettere dentro le poche occasioni che ti capitano. Prima lo capisci, e meglio sarà per tutti.