Toglietemi tutto, ma non il terzo posto
di Domenico Zaccaria
Quello contro il Genoa è stato un secondo tempo molle, come se i giocatori del Napoli avessero già la testa alla sfida di giovedì contro lo Swansea; e quelle di Higuain e Albiol sono state ammonizioni cercate, come se i due pensassero già la sfida alla Roma (erano in diffida, salteranno il Livorno). L’Europa League da una parte, la corsa al secondo posto dall’altra. Già, ma la Fiorentina? Forse sarebbe il caso di dirlo una volta per tutte: vincere la seconda competizione continentale è difficilissimo e in campionato i giallorossi sono quasi imprendibili, mentre la conquista del terzo posto è vitale per il presente e il futuro del Napoli. Senza la qualificazione in Champions, il tanto auspicato salto di qualità della rosa azzurra resterà solo un sogno; altro che Barcellona e Real Madrid: in estate Bigon sarà costretto a bussare alle porte di Atalanta e Torino. E calendario alla mano, il momento buono per staccare definitivamente la Fiorentina è proprio questo. Già lunedì il pareggio dei viola a Parma ci aveva dato l’occasione di spingerli a -8, con lo scontro diretto ancora da giocare al San Paolo. Domenica prossima la squadra di Montella, tra infortuni e squalifiche, affronterà la Lazio in piena emergenza; poi giocherà a Torino contro la Juventus e ospiterà il Chievo prima di venire a Napoli. Insomma, il momento giusto è questo. Bisogna smettere di pensare alla Juventus e alla Roma e concentrarsi sull’unica, vera antagonista di questa stagione. Non a caso, la Fiorentina è l’altra finalista di Coppa Italia; oltretutto rispetto alla squadra di Montella gli azzurri non possono avanzare né l’alibi degli infortuni (Gomez e Rossi vi dicono qualcosa?) né quello dei troppi impegni: tra campionato, Europa League e Coppa Italia, da inizio stagione a oggi la Fiorentina ha giocato lo stesso numero di partite del Napoli. E allora va bene la finale di Coppa Italia, va benissimo onorare l’Europa League (d’altronde, non criticavamo Mazzarri perché la considerava poco?) ma guai a perdere di vista il terzo posto in campionato, che va blindato il prima possibile. E’ quello il nostro vero obiettivo. Con buona pace di chi, a settembre, già si vedeva con il tricolore cucito sul petto.