Cronaca di un match non visto
Di Antonio Moschella
Premessa doverosa: non ho visto la partita di ieri sera. Dunque non posso catalogarla come scempio, come figuraccia o come vergogna, nonostante il risultato contro quella squadra si presti a interpretazioni del genere.
Leggo che il turnover è stato azzardato, come a Udine, e che quindi abbiamo sottovaluto l’avversario. Visto e considerato che l’Europa League, almeno a mio avviso, è l’obiettivo stagionale del Napoli, mi fa rabbia.
Leggo che dei presunti tifosi abbiano preso a sprangate e a calci l’autobus del Napoli, ma leggo anche di smentite importanti. Chiarezza dove sei? Un comunicato ufficiale della società sarebbe troppo?
Leggo che, a causa della fuga anticipata dell’autobus, Higuain e Albiol sono stati ‘dimenticati’ all’antidoping. Mi immagino il loro sconcerto rimembrando i tempi del Real Madrid. Per la serie: ma neanche al bagno in santa pace si può andare?
Leggo di un buon primo tempo. Poi il crollo. Ma allora è vero che giochiamo sempre a metà? Una partita intera mantenendo il ritmo non la ricordo da maggio.
Leggo anche che l’arbitro non avrebbe dato un rigore ad Hamsik. Come se avessimo bisogno di un rigore per sconfiggere gli Young Boys…O forse, viste le magliette giallonere, era il Borussia Dortmund? Ah no quelli giocano, giustamente, in Champions
Leggo di De Guzman ala destra e di Henrique centrale. Se il primo è ancora un oggetto misterioso, credo che il secondo in mezzo alla difesa faccia acqua anche più di Britos.
Leggo troppi tweet da una parte e troppe dichiarazioni politicamente corrette dall’altra. Tempo fa avevo detto che il problema del Napoli era la comunicazione. Si vede che, purtroppo, non mi sbagliavo.
Leggo di un allenatore avversario in tripudio per averci battuto, manco fossimo il Bayern Monaco. Si vede che le origini partenopee hanno gonfiato il Napoli. Per la serie: ogni scarrafone...
E visto che ho tanto letto e non ho nemmeno visto un’azione della partita di ieri, meglio che fino a domenica me ne sto tranquillo e inizio a pensare al Verona, che non è mai un avversario qualunque.