Di Antonio Moschella per 'Il Mattino' di Napoli
Di Napoli – Inter Aldo Serena ne ha vissuti non pochi, per di più in un’epoca – quella di metà anni ’80 - in cui valevano uno Scudetto. L’ex attaccante dell’Inter e della Nazionale, che al San Paolo afferma aver quasi sempre perso, analizza lo scontro chiave di lunedì prossimo tra la prima e la seconda del campionato.
Serena, chi arriva meglio tra Napoli e Inter?
Credo che sotto il profilo mentale e fisico entrambe le squadre stiano molto bene. Il Napoli ha ben figurato in Europa League nonostante non avesse bisogno di vincere. L’Inter arriva da prima in classifica e, nonostante sotto il profilo del gioco possa fare meglio, spicca per il suo equilibrio.
Se da un lato il Napoli gioca in casa, l’Inter ha riposato. Quale dei due fattori conterà maggiormente sull’andamento dell’incontro?
A questi livelli il fattore campo influisce sempre e non credo che ci sia molta differenza di forma fisica, dato che il Napoli ha dosato bene le forze in Europa League e avrà tre giorni per prepararsi.
È uno scontro già decisivo nella lotta allo Scudetto?
Dal punto di vista psicologico sì. Vincere queste partite aiuta ad avere maggior fiducia e consapevolezza nei propri mezzi, ti rinforza. Invece a livello di punti, la distanza è ancora esigua e il campionato lunghissimo.
Gioco espresso a parte, quali sono le differenze principali tra le due squadre?
Il Napoli ha una sua identità ben definita, gioca sempre alla stessa maniera, ha conoscenze ben acquisite. L’Inter è una squadra che modifica i proprii schemi di gioco in base all’avversario,cerca di restare compatta su un baricentro basso e farà lo stesso anche al San Paolo.
Chi saranno i protagonisti da un lato e dall’altro?
Sarò banale ma per il Napoli dico Higuain: è la stella di una squadra dove tutti lavorano per tutti, è cambiato in positivo sotto il profilo psicologico e sfoggia il sorriso anche in fase di non possesso. Per l’Inter sarà fondamentale la concretezza di Icardi, che si è appena sbloccato dopo un momento difficile. Se i nerazzurri vogliono puntare allo Scudetto non posso prescindere dai suoi gol.
Un altro duello interessante è quello tra Reina e Handanovic.
Si tratta di due portieri esperti e solidi. Handanovic sta facendo cose superlative dopo esser stato a un passo dall’addio. Reina ha dimostrato di voler tornare a Napoli ed ora è un leader della difesa sempre tranquillo e sereno tra i pali.
Quali sono i meriti di Mancini nella riscossa dell’Inter di quest’anno?
Soprattutto l’aver convinto Thohir ad acquistare calciatori funzionali in estate, nonostante gli insuccessi del mercato di gennaio. Noto una sinergia importante tra presidente e allenatore dell’Inter.
Felipe Melo, intervistato dalla Gazzetta, sembra molto motivato...
In questi contesti è normale usare toni forti, anche se lascerei da parte il termine ‘menare’. Ma sicuramente per vincere bisognerà giocare in maniera decisa e determinata.
Mi parli dei suoi Napoli – Inter al San Paolo.
Erano scontri molto ardui. Ho quasi sempre perso al San Paolo e raramente mi è capitato di avere più di un’occasione da gol a partita, pochissimo per un attaccante. Anche l’anno dello Scudetto (1988-89) non siamo andati oltre lo 0-0.
Ora le due squadre tornano a disputarsi qualcosa di importante...
Sicuramente sono le due compagini più indicate a giocarsi lo Scudetto. Ma non escluderei la Roma, nonostante il clima teso con Garcia, e un ritorno della Juventus. Invece la Fiorentina, pur giocando bene, non ha le qualità per puntare allo Scudetto fino alla fine.
Per chiudere. Chi vede favorito oggì?
Il Napoli, anche se di poco. La spinta del San Paolo è travolgente e giocare queste partite in casa è un vantaggio.