Il Wolfsburg ai raggi X
di Maurizio Lombardi
Evitato ancora una volta il derby contro l’altra superstite italiana, la Fiorentina, l’urna di Nyon questa volta non è stata così benevola per i colori azzurri: nei quarti di finale gli avversari del Napoli saranno i tedeschi del Wolfsburg.
Nato nel 1945 il club della Bassa Sassonia ha sempre legato a doppio filo le sue vicende con quelle della casa automobilistica Volkswagen che ne è la proprietaria oltre che il principale sponsor e la ditta che negli anni ha creato il maggior posto di numeri di lavoro nella città costruita solo nel 1938.
Dopo anni di anonimato nelle serie inferiori dalle quali sono arrivati i primi titoli interregionali, i verdi conquistano per la prima volta l’accesso in Bundesliga, il massimo campionato tedesco, solo nel 1997 dopo il secondo posto alle spalle del Kaiserslautern, affacciandosi per la prima volta alle competizioni europee nel 2000 tramite l’accesso alla Coppa Intertoto che poi affronterà anche nel 2001 e nel 2003, prima volta in cui affronta una squadra italiana ritrovandosi di fronte il Perugia in finale.
Nella stagione 2008-2009 i lupi riescono a conquistare per la prima volta nella loro storia il titolo tedesco quando ad indossare la maglia del club tedesco c’erano anche gli italiani Zaccardo e Barzagli, risultando imbattuta in casa per l’intero arco della stagione e concludendo davanti al Bayern Monaco per appena due punti.
Quest’anno invece in campionato lo strapotere del Bayern non ha eguali, e il Wolfsburg si ritrova quindi a recitare il ruolo della prima squadra “umana” nella massima serie tedesca. Alle proprie spalle ha fatto il vuto, meritandosi già a questo punto della stagione la quasi matematica certezza di partecipare alla prossima edizione della Champions League.
In Europa, dopo il secondo posto nella fase a gironi alle spalle dell’Everton, il Wolfsburg negli ottavi di finale ha eliminato l’Inter di Roberto Mancini complice anche la prestazione dell’estremo difensore nerazzurro Carrizo colpevole di aver creato due occasioni da gol nitidissime che gli attaccanti in maglia verde hanno saputo ben sfruttare.
Anche senza gli aiuti esterni però il reparto offensivo del Wolfsburg è da tenere d’occhio con il forte belga De Bruyne e con Bas Dost, autore già di 13 reti in campionato, oltre alla doppietta nei sedicesimi di finale contro i portoghesi dello Sporting di Lisbona. A completare il reparto però ci sono anche il campione del mondo Schurrle e Bendtner, ex Juve, che sembra essere rinato in Germania.
Forti anche gli altri reparti, partendo dal portiere che risponde al nome di Diego Benaglio passando per la difesa dove troviamo i due brasiliani Naldo e Felipe Lopes e per la linea mediana dove l’ex Bayern Luiz Gustavo e l’italo-tedesco Daniel Caligiuri possono rivelarsi sicuramente spine nel fianco per la difesa azzurra.
Una curiosità sulla vocazione calcistica del club tedesco, infine, può essere tranquillamente riassunta nella frase che si trova dietro il colletto delle maglie da gioco e che si può tradurre nell’italiano: “Il calcio è tutto”.