Salvate il soldato Albiòl. E Aurelio...ti ricordi i tempi della scuola?

Il Napoli sta facendo una grande stagione. Ma allora perché ci rode tanto? Un motivo c'è
  • napolifans.it

    di Boris Sollazzo

    Quarantatré punti in 20 partite. Mettendo a referto pure i sei match di Champions League e quello di Coppa Italia, sarebbero cinquantotto punti in 27 giornate. Un ruolino di marcia incredibile, mai fatto prima. Un tempo a Bologna e con il Bologna le prendevamo - soprattutto se era un dentro o fuori - oggi abbiamo dovuto resuscitare Rolando Bianchi per non vincere.
    E allora perché siamo così arrabbiati? Non perché Benitez sia scarso, anzi. Più di due punti a partita, un attacco straordinario, una mentalità vincente. Certo, la terza sostituzione andrebbe sempre utilizzata e in undici contro dieci, ovvero in superiorità numerica, il Napoli soffre (da) sempre, chissà perché. Ma l'allenatore ha fatto sì che noi fossimo qui a spremerci le meningi sul perché, andando così bene, ci roda tanto, perché noi gli azzurri così bene non li abbiamo mai visti giocare, siamo sinceri.
    Bene, il motivo della nostra rabbia è piuttosto semplice. Se non prendi 8 alla versione di greco per un paio di errori stupidi, non pensi "vabbé, mi accontento del 6,5, è pur sempre ampiamente la sufficienza". E no, se l'otto lo tocchi, sai di meritartelo, se hai avuto colpi di genio e di grinta che ti hanno permesso di arrivarci, poi quella stupidaggine all'ultima riga ti fa arrabbiare eccome. Perché sai che potevi evitarlo, perché vanifichi ciò che hai fatto prima.
    Ora, è vero: al Dall'Ara, soprattutto con Ballardini, soffriranno in tanti, anche perché Diamanti è tornato, giusto per lo sprint Mondiali, come ha fatto in casa nostra Maggio. Poteva aspettare una settimana, ma pazienza. Ed è altrettanto sacrosanto che alla Juventus il fallo su Albiol lo fischiavano e il 2-2 sarebbe stato irregolare. Ma lasciarlo da solo a far quel che vuole, quel giocatore scarso che peraltro non è mai voluto venire da noi, è comunque un errore blu, diamine. Colpa di Maggio, che quando è dentro l'area propria ne fa più di Carlo in Francia quest'anno, ma anche di Raul Albiol che va al centro, esausto, e che fra un po' sciopererà. Benitez non lo toglie mai, neanche nella partitella del giovedì contro la nazionale degli idraulici ucraini o nel lunedì nello scopone scientifico con Bigon e Uvini. Fa pure i turni di notte da guardiano a Castel Volturno, visto che solo lui è capace di sbarrare la strada a chiunque. Il ragazzo, che per due dozzine di partite è stato uno dei migliori difensori d'Europa, ha bisogno di rifiatare. Da almeno tre partite rinvia come il miglior Baldini, corre con la tigna e la confusione di Colonnese, ha la lentezza lucida ma pericolosa di Facundo Quiroga. E parliamo di uno che fino alla fine del 2013 sembrava Ferrara per proprietà di palleggio e senso della posizione.
    Il problema è che quest'ispanico, nel senso di iberico ma anche di gladiatore, è stato stressato nel fisico - doveva essere il jolly, l'uomo d'esperienza da centellinare, è sempre in campo -, nella mente - provate voi a prevedere le follie dei suoi colleghi -, nel cuore. Esagero? Immaginate voi i battiti del suo muscolo cardiaco quando, che so, Inler perde palla a centrocampo e Britos imposta male o Fernandez scivola al momento sbagliato: cose che avvengono non di rado contemporaneamente, peraltro.
    Insomma, possiamo pure accontentarci del 6,5. Per carità. Ho passato una quindicina d'anni a cui avrei dato voti tra l'1 e il 4, siamo già salvi, io come tifoso ho già tutto quello che voglio. Ma allora cerchiamo di giocare peggio o magari risparmiamo Gonzalo Higuain e Dries Mertens per l'Europa League. Perché fa male vedere il Pipita tirar dento un rigore, mettere in apprensione un'intera difesa, poi fare un assist a Callejòn, che già ha fatto una sporca dozzina di gol (quanti gli assist del nostro bomber). Perché se mi traduci l'aoristo e capisci che Kakà non è un giocatore, ma le "cose brutte" che facciamo lì dietro, in greco, allora non puoi, poi, sbagliare quel verbo così facile, all'ultima riga. Non ci sto. La rileggi due volte la versione, anche perché hai tutto il tempo. Basta rimanere concentrati.
    E allora, se sbagli il primo tempo, recuperi nel secondo e sei a 45 punti in classifica all'80°, se quel maledetto Koné che segna eurogol solo contro di te è stato espulso e tu devi "solo" controllare la partita, fallo. Perché non sei un adolescente immaturo che pensa a baciare la fidanzatina nei bagni della scuola e per questo consegna prima e con quei due errori blu. Eh no, sei un giocatore di Serie A. Oddio, ora forse ho esagerato: Fernandez, Inler, Britos sono di A2, diciamo. Comunque, tu quegli ultimi minuti li giochi all'arma bianca. Perché lì davanti, per te, si sono fatti il mazzo. E invece non possono fidarsi di te, perché il Napoli vince di misura solo quando è avanti 2-0 e ne prende uno tanto per soffrire, la Champions insegna. Con quelle piccole grandi sbavature tutte nostre: l'autogol di tacco di Zuniga contro il Borussia. Ne ridevamo, felici d'aver scampato il 2-2: bene, siamo usciti a causa di quella fesseria. E ora questo 2-2 non è grave di suo. Ci può anche stare. Ma questi due punti, in questo momento, potrebbero relegarci a una battaglia senza quartiere contro la Fiorentina per un terzo posto comunque rischioso o un quarto pieno d'amarezza.
    Allora Aurelio, tocca a te. A Bologna i ragazzi sono stati generosi, ti hanno mostrato tutti i loro difetti. Se non vuoi farti fare causa da Albiol per sfruttamento, devi trovare un difensore forte quanto lui. E serve anche un centrocampista di quelli rognosi, possibilmente anche capaci di inserimenti che ora sono delegati a uno Dzemaili più che discreto. E già che ci sei, se ci scappa, pure un vice Higuain, che se ce lo giochiamo, rischiamo di arrivare dietro Mazzarri. Oddio, forse ho esagerato. Diciamo dietro al Verona.
    Aurelio, questa versione di greco è soprattutto tua. Tu l'hai tradotta meravigliosamente in questi anni. Ora ti mancano le ultime due righe. Ti stai beando così tanto della tua genialità, degli ostacoli superati, delle intuizioni che hai avuto, che stai sbagliando tutto proprio alla fine. Benitez, si sa, da quest'estate ti suggerisce benissimo, prendi quel fogliettino che ti ha passato e correggi. Vogliamo almeno un 8, non ci deludere. Non costringerci a metterti dietro la lavagna.

     

     

     

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