Ma il bicchiere è ancora mezzo pieno
di Alessandro De Simone
La Storia insegna molte cose. E non parlo solo di storia del calcio. La pazienza e la perseveranza alla fine vincono sempre. Pensiamo alla Apple, quando il consiglio di amministrazione decise di sfiduciare il suo stesso fondatore Steve Jobs. Risultato: azienda in ginocchio, mentre il Genio aveva acquisito per 500.000$ una piccola azienda di animation graphic chiamata Pixar. Tornato a casa Steve, quindici anni di successi basati su una programmazione rigorosa che aveva un unico obiettivo: il consolidamento del futuro.
Pensiamo al Napoli e al lavoro di Benitez di quest'anno. Una Champions da favola, nel girone forse piú forte di quest'anno, uscendo per un gol. Quarti di finale di Coppa Italia da giocare. L'Europa League che é un ulteriore obiettivo. Tutto questo con un fatturato di gran lunga inferiore a quello della Juventus e senza avere un magnate che fa proclami, salvo poi dire che prima di tutto bisogna risanare.
I pareggi con Chievo, Cagliari, Bologna, Udinese, Sassuolo, la sconfitta con il Parma, sono senza ombra di dubbio dei passi falsi, ma é pur vero che sono stati fatti con assenze fondamentali per una squadra che non ha ancora una panchina all'altezza e che raramente comunque gioca davvero in undici.
Perché non si gioca in undici se sei costretto a schierare Britos, Reveillere, il Maggio sceso in campo con il Chievo, gli stessi Dzemaili e Inler. Esseri terzi in campionato senza di fatto avere un centrocampo, davanti al migliore d'Italia, che é senza ombra di dubbio quello della Fiorentina, significa avere avuto l'intuizione di prendere uno dei migliori tecnici del mondo, che si sta probabilmente dannando l'anima per riuscire ad accontentare una piazza esigente, ma anche sin troppo miope, in attesa di tempi migliori.
Tempi migliori che arriveranno, perché é giusto non comprare per aspettare il colpo giusto, evitare di prendere un altro Armero o un altro Mascara, un Sosa o un Datolo. Rafa capisce di calcio e vuole solo giocatori che possano dare una mentalitá vincente a questa squadra. Anche per non deprimere i campioni che abbiamo, Pipita in testa, e poi Mertens, Callejon, e soprattutto Hamsik, uno che sta dando il cuore a questa maglia ma che vorrá vincere piú prima che poi. E anche Jorginho, giovane di bellissime speranze che in quaranta minuti ha giá fatto capire di essere un buon cambio di marcia per la squadra.
Quindi aspettiamo, arrabbiamoci ma con calma, perché questo é un Napoli che puó vincere tutto nei prossimi anni, aspettando Mascherano e tanti altri campioni che arriveranno, anche a dispetto dei tanto vituperati contratti con il cavillo dei diritti d'immagine, clausola che ben presto inseriranno anche blasonati club consapevoli che il business é tutto in questo calcio moderno.
La domanda semmai al momento é un'altra: ma Zuniga prende stipendio pieno per stare in vacanza da quattro mesi?