L’albero dei gufi di Wolfsburg-Napoli
di Lucio Fava Del Piano
A leggere Wikipedia, il gufo - nome scientifico asio otus - è un uccello diffuso nel Nordamerica, in Europa e in Asia. Vive principalmente nelle foreste di conifere e nei boschi. Secondo alcuni recentissimi studi, ancora non riportati dall’enciclopedia libera, pare che il gufo si sia estinto in maniera del tutto improvvisa e inattesa in una notte di aprile del 2015. A differenza di quanto (probabilmente) accaduto con i dinosauri circa 65 milioni di anni fa, a causare la scomparsa della specie non sarebbe stato un meteorite di grandi dimensioni caduto sulla terra, ma una serie di furiose pallonate provenienti dai quattro angoli del mondo, l’Argentina, la Slovacchia, Napoli, Bergamo…
Paradossalmente, appena prima di questo imprevedibile fenomeno, i gufi avevano dato grande prova di vitalità. La conferenza stampa di Benitez alla vigilia dell’impegno di coppa, le dimissioni di Klopp dal Borussia Dortmund, il silenzio stampa del Napoli avevano scatenato una serie di considerazioni, commenti, indiscrezioni e retroscena tali da far credere a un Napoli a un passo dal disfacimento.
Regina indiscussa del tiro al bersaglio era stata nei giorni scorsi, come ti sbagli?, la Gazzetta. La quale, proprio nel giorno della partita, non trovava niente di meglio da fare che dedicare un lungo, dettagliato articolo ai presunti mal di pancia di Higuain, dipinto - non è che fossero riportate le sue parole, eh! - come “contrariato”, pronto a battersi "con tutte le forze per andare via” in caso di mancata qualificazione Champions.
Almeno non hanno inserito la Juve tra le possibili pretendenti, indicando quale possibile destinazione del Pipita la premier League. Più coraggioso, da questo punto di vista, il Corriere dello Sport, che da qualche settimana prova a far passare l’idea che Gonzalone possa essere un reale obiettivo di mercato della Roma. Mah…
Comunque, tornando alla vigilia della partita, resta solo da segnalare come molti pronostici fossero favorevoli al Wolfsburg. A cominciare dai bookmakers, che quotavano la vittoria dei tedeschi a 1,80 contro il 4,25 del Napoli, fino al difensore dei lupi Robin Knoche, che dichiarava “non sono preoccupato per questa sera, ho delle sensazioni positive”. Parole che rilette oggi fanno quasi tenerezza, se pensiamo che Knoche è quello spilungone che Higuain, Hamsik e soci hanno brutalizzato per 90 minuti.
Più divertente è osservare le reazioni del giorno dopo, con alcuni insospettabili che si issano prontamente sul carro de vincitore. Da un inedito Gigi D’Alessio, all’immancabile Raffaele Auriemma, fino a un sorprendente Pierpaolo Marino. E fa specie che una persona come lui, competente e al quale non smetteremo mai di accendere ceri per aver portato a Napoli un ragazzino slovacco pescato in serie B, si senta di dover dire che “questo è il modo in cui deve giocare Hamsik partendo da dietro”, proprio al termine di una partita in cui Marek ha giocato da alter ego di Higuain e ha segnato due gol.
Il finale, inevitabilmente, è per il ritiro. Dopo la notte in Germania, pare che stasera il cerbero Aurelio concederà una nuova serata libera ai ragazzi, prima di rinchiuderli nuovamente a partire da domani. Io non so se il ritiro serva, se abbia qualcosa a che vedere col fatto che abbiamo vinto le ultime due partite segnando 7 gol. Però vorrei invitare De Laurentiis a non lasciarsi intenerire, perché questo ritiro minimo minimo minimo porta bene. E oggi è pure venerdì 17…