L’ora di Duvan?
di Antonio Moschella
“È scarsissimo, anche se qui ogni tanto segnava mi stupisco del fatto che giochi in Europa”. Così un amico, mentre ci riscaldavamo prima di una partitella, ha risposto alla mia domanda riguardo il rendimento di Duvan Zapata nel campionato argentino, dove il colombiano ha militato per 2 anni e mezzo, in quell’Estudiantes de la Plata che oggi è primo in classifica.
Eppure il buon Duvan, oltre ad avere il placet di Mauricio Pellegrini, un fedelissimo di Benítez, nell’ultima stagione disputata con i biancorossi ha messo a referto 7 reti in 19 partite, una media gol quantomeno dignitosa. Evidentemente anche in Argentina il colombiano segnava solo su fortuite sponde di schiena o calciando talmente male che i portieri avversari, tipo Andujar (guarda caso argentino) qualche settimana fa, si facevano sorprendere in maniera beffarda. O chissà che non si trattasse di parabole a giro destinate all’incrocio dei pali come quella che a Marsiglia sorprese tanto la difesa del Marsiglia come i tifosi, e forse anche i calciatori, azzurri.
In realtà, andando a spulciare la videoenciclopedia più usata al mondo, al secolo Youtube, mi sono però imbattuto in un gol di pregevole fattura che risale a circa un anno e mezzo fa, ma, soprattutto, sono rimasto senza parole dopo aver visto il gol messo a segno l’estate scorsa in un torneo estivo contro l’Atletico Madrid di Simeone. Sí, avete capito bene, sto parlando di quella squadra che ha distrutto il Barcellona e lotta in Champions League ed è prima in Liga e che è famosissima per la sua difesa ferrea. Certo, le movenze del colombiano non saranno poi così aggraziate, ma l’effettività c’è.
Ciò che distingue Zapata da uno come Vargas è, soprattutto, la rabbia e la cattiveria. Il cileno, oltre a smentire l’epiteto di ‘Turboman’ affibiatogli da chissà quale ignorante, non ha mai lasciato intravedere un po’ di cazzimma mentre giocava. I suoi occhi, forse troppo a mandorla per risultare espressivi, non erano mai quelli della tigre. Duvan, invece, quantomeno prova a mettercela tutta, dando a sportellate e muovendosi a più non posso - spesso anche a vuoto - ma sempre provando ad applicarsi.
E allora, che il lieve infortunio che fermerà Gonzalo Higuaín possa essere un’altra occasione per il corazziere colombiano, che non sarà Falcao o Jackson Martínez, altrimenti non lo avremmo pagato così poco, ma chissà che non possa dare una mano. E poi, se non lo si usa in partite come quella di Udine...