Atalanta-Napoli, le retró-pagelle / Callejon, magìa alla Capparella

Un precedente per la prodezza a porta vuota di Josè Maria? Solo le giocate della nostra ala ai tempi della serie C. Higuain? Servirebbe una via di mezzo tra Careca e Nicola Amoruso. Ma non esiste
[Foto: orgoglionapoletano.com]

di Errico Novi

RAFAEL – “Mi si nota di più se esco e vado a farfalle o se resto fermo e mi schiattano dentro la porta?”. Ma chi si’, Nanni Moretti? GIANELLO

MAGGIO – Ah be’, lui in appoggio sulla fascia ci sta sempre. Poi uno dice “sì vabbè, ma con quali piedi?...”: e ma state sempre a guardare il capello… CELESTINI

ALBIOL – Dicevano nei giorni scorsi che a Higuain servirebbe una donna. Non oso immaginare cosa servirebbe ad Albiol. TEBALDO BIGLIARDI

KOULIBALY – No Kalidou non lo guardare così ad Albiol. Non ti far venire strane idee. MATTEO CONTINI

GHOULAM – Adesso, a voler pigiare sempre lo stesso tasto, dovremmo pure chiederci com’è che prendiamo sempre quelli con un certo suffisso, una certa radice tematica… Koulibaly, Ghoulam… N’Koulou ce lo siamo scansati per un niente… Forse, in via prudenziale, possiamo accantonare un attimo l’aspetto edipico e convenire che quella roba lì è proprio quello di cui avremmo bisogno (il culo, intendo). Comunque Faouzi (così va meglio) ha giocato discretamente, sulla prodezza a porta vuota di Callejon è penetrato nella difesa atalantina come… sì vabbuò, ’n fa nient… DATOLO

DAVID LOPEZ – Faccia da bravo ragazzo. No, non va bene. Ti devi fare anche tu la tua nevrosi, il tuo piccolo tic. E che, vuoi essere da meno? VINAZZANI

INLER – Scena da casa di Tania, nostro rifugio collettivo per le partite del Napoli soprattutto quando Boris è ad Abu Dabi: “Oilloco, mo’ tira. Nun tirà. Oilloco, oilloco, nooooooo”. Ma vi pare mai possibile che uno quando la palla arriva a Inler si deve ridurre così? Ma io gli faccio causa per danni. VIDIGAL

CALLEJON – Scusa, ce lo fai rivedere? CAPPARELLA

HAMSIK – E qua speriamo di non dover rispolverare un altro personaggio da leggenda… no, non un ex azzurro come quelli che usiamo per “dare il voto”… mo’ a parte la prestazione, qua ci dobbiamo occupare dell’aspetto psicanalitico della faccenda. Allora, ricapitolando, ieri per la prima volta si è rivisto il Marek dei bei tempi, tocco felpato, giocata sempre pronta, tiro secco e indirizzato alla perfezione, quasi sempre nel vivo del gioco… ci siamo? Bene. Mo’ secondo voi il nostro amico fragile, come l’avrebbe chiamato il grande Faber, ha retto all’errore del cinquantottesimo minuto, quello in cui si è insamato lui e la palla e ha regalato la ripartenza assassina all’Atalanta? E forse sì, forse no… chi lo sa che gli è scattato dopo quel trauma. Nel dubbio, Benitez, “bbuon ha fatt” e l’ha sostituito, tanto per dargli la mazzata finale… Giustamente vi chiederete: e chi sarebbe il personaggio? Enzo “Iacchettone” Iacchetti, naturalmente, il portiere psicolabile di Sportacus, leggendaria e supercult trasmissione di gag con Covatta, Sarcinelli, Paolantoni. Anni 80-90. Tanto tempo fa. Non ci pensare, Marek. Tu la canzone di De Gregori te la meriteresti proprio. RAMON DIAZ

HIGUAIN – E tu invece no. Già l’ho detto: il primo che dice “…non è da questi particolari che si giudica un giocatore…” gli faccio sentire tutto il De Gregori minore, quello solo chitarra, voce e lamento, dei primi anni Settanta. Tutto. (VOTO IMPOSSIBILE: il Napoli non ha mai avuto un giocatore capace contemporaneamente di girarsi in area in quel modo e di tirare una schifezza di rigore in quell’altro modo. Dovrei trovare una via di mezzo tra CARECA e NICOLA AMORUSO. E non esiste. Mi rifiuto)

MERTENS – Di giocatori così invece ne abbiamo avuti. Pochi ma ne abbiamo avuti. Ieri direi una via di mezzo tra ZOLA e SCHWOCH. Più SCHWOCH però

INSIGNE – Ha imparato a non sprecare, a non cedere al raptus del tiro da quarantacinque metri, a non desistere quando gli appoggiano palle ignoranti, tanto si può sempre vincere il contrasto con l’avversario… Insomma, la seconda paternità pare gli stia facendo bene. MAGICO DIRCEU (oh/ oh-oh/ oh-oh…)

JORGINHO – Sono un po’ preoccupato anche per lui, come per David Lopez. Fa tutto bene. Entra e fa l’uomo d’ordine. Poi succede quello che sappiamo. Lui è impotente. Lo immaginiamo scervellarsi alla ricerca di una spiegazione, di un motivo razionale che giustifichi la follia di ieri sera. Non lo troverai, caro Jorge Luiz Frello. Puoi fare solo una cosa: prendi l’iniziativa e vacci tu, da questo cazzo di monaco ricchione. MONTEZINE

ZAPATA – Quando l’hanno atterrato in area al 90° ho sentito tremare il pavimento persino a casa di Tania. Ma forse era solo l’infarto. SILENZI

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