O’ Trammammuro di Napoli-Verona: chi sale e chi scende
di Domenico Zaccaria
SU: LORENZO INSIGNE – E’ vero, è l’unico degli attaccanti che non ha segnato. Ma è stato anche l’unico a suonare la carica per tutto il primo tempo quando, dopo il gol del Verona, i vari Hamsik, Callejon e Higuain vagavano per il campo in cerca di una scossa. E la scossa l’ha data proprio Lorenzo, sempre nel vivo del gioco, sempre pericoloso, sempre pronto a mettere i compagni davanti alla porta; e a correre come un terzino, tanto per non farsi mancare nulla. Un grande talento a servizio della squadra: ecco cosa è stato ieri Lorenzo Insigne.
SU: DAVID LOPEZ – Non è mica colpa sua se la piazza sognava Mascherano e alla fine la società ha ripiegato su di lui. Di questo passo, lo spagnolo “rischia” di diventare il miglior acquisto di un mercato estivo deficitario. Corre, recupera palloni, dà equilibrio alla squadra, raramente sbaglia un appoggio: nel claudicante centrocampo del Napoli, questo basta e avanza per renderlo indispensabile. Certo, non chiedetegli il lancio illuminante: quello proprio non fa parte del suo repertorio. Il miracolo di San Siro è stato, appunto, solo un miracolo.
SU: JOSE’ MARIA CALLEJON – Il gol del 4-2 che ha finalmente scacciato gli incubi è molto più difficile di quanto possa sembrare. Sono pochi i giocatori in Italia e in Europa in grado di scagliare un diagonale in velocità con quella precisione chirurgica. Ah, e sono sette: lo spagnolo “che il Napoli deve vendere perché non ripeterà mai la scorsa stagione” (parole di molti sapientoni di mercato) è il capocannoniere della Serie A.
SU: MAREK HAMSIK – Fino al gol dell’1-1, un fantasma: come prima, forse peggio di prima. Da quella zampata in poi, il vecchio Marek. Con un secondo tempo giocato più da interno di centrocampo che da rifinitore: mossa di Benitez o decisione autarchica dello slovacco? Comunque sia andata, fronte alla porta Hamsik gioca, segna, e tira, mentre quando è costretto a dare le spalle alla porta avversaria ciondola nel campo…
SU: GONZALO HIGUAIN – Tre gol per riprendersi il Napoli, un quarto ingiustamente annullato. Ci sei mancato, Gonzalo, e il tuo sorriso a fine partita vale più della vittoria sul Verona. Sei l’unico top-player rimasto in Italia e non solo la squadra di Benitez, ma nessuna compagine della Serie A, potrebbe fare a meno di te.
GIU’: RAOUL ALBIOL – Va bene, sul 5-2 di Higuain fa una discesa sulla fascia degna di Robben. Ma prima ne combina di tutti i colori, a partire dal perfetto assist di testa per il gol Hallfredsson; una giocata suicida – colpo di testa a rinviare, lento e molle, proprio al limite della propria area – che pensa bene di riproporre un altro paio di volte, con esiti fortunatamente meno nefasti.
GIU’: FAOUZI GHOULAM – Gioca alla grande l’ultimo quarto d’ora, quando il Napoli dilaga. Ma giocare bene sul 5-2 è fin troppo facile. Prima, l’algerino è un fantasma in attacco e viene spesso bucato dietro.
GIU’: RAFAEL CABRAL – Ne ha parata una, anche abbastanza difficile, e questa è già una notizia. Ma resta sempre l’impressione di un portiere che subisce gol non dico evitabili, ma sui quali si potrebbe fare qualcosa di più. Ieri questa impressione è emersa sia sul primo che sul secondo gol veronese: perché non fare un passo in avanti mentre Hallfredsson si coordinava? E perché non coprire il proprio palo su Nico Lopez?