Insigne? Meglio che parta

Impossibile per Lorenzo far bene a casa sua. Essere napoletani è una colpa.
  • ilmattino.it

    di Gianmario Mariniello

    Per capire che i napoletani a Napoli non siano molto popolari, basta dare uno sguardo alle statue di Palazzo Reale: nessuno di quei Re era napoletano. Nemmeno San Gennaro lo era. 
    Quindi Insigne non se la prenda troppo: ha sbagliato a reagire, così come hanno sbagliato i tifosi a beccarlo in quel modo (Hamsik ha giocato male come Lorenzo, ma è uscito tra gli applausi). Più o meno la stessa sorte è capitata a Cannavaro (Fabio) e Ferrara, che si sono pienamente realizzati come calciatori lontano da Napoli. Nemo propheta in Patria. 
    Quando De Laurentiis voleva fare una squadra di napoletani, si meravigliò dei rifiuti di tutti i napoletani. Poi ha capito. A Napoli essere napoletani pare essere una colpa. Se sbaglia Callejon, applausi. Se sbaglia Insigne, fischi. Se sbagliava Inler, ammèn. Se sbagliava Cannavaro (Paolo), ecco le peggio maleparole che piovono dai Distinti. 
    Per il bene di Lorenzo, mi auguro che vada a inseguire la sua carriera altrove. Mertens è al momento di un'altra categoria, il modulo di Benitez non lo aiuta, l'ambiente gli è ostile. Al posto suo andrei all'estero: oggi il campionato italiano (e l'Italia) è da periferia dell'Impero. 
    Certo che sarà curioso sentire i tanti tifosi che oggi criticano Insigne dire domani - quando De Laurentiis lo venderà - che "il pappone non ama Napoli e i napoletani". E allora avremo la prova che è finalmente diventato napoletano, 'sto De Laurentìs. 

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