Caro Lorenzo ti (ri)scrivo. Così mi scuso un po’
di Tania Sollazzo
Caro Lorenzo non sai quanto speravo di poterti chiedere scusa! Perdona quei fischi che ti hanno fatto infuriare, scusa se noi tifosi ti amiamo troppo. Tante, troppe polemiche dopo quel Napoli-Lazio di coppa Italia, tutti dicevano “non bisogna fischiare un proprio giocatore”… No non è vero e tu lo hai dimostrato! Non bisogna fischiare un giocatore senza carattere, ma tu ne hai tanto e noi lo sapevamo o forse ci speravamo. Dopo quella giornata hai dimostrato che tu al Napoli ci tieni e hai capito che la nostra rabbia era la tua. Grazie Lorenzo, grazie per non aver mollato. Questa maglia a volte pesa più di un macigno, soprattutto per chi come te ci tiene, perché ama e tifa Napoli. In un’altra squadra, sono sicura, avresti segnato di più, non saresti stato fischiato e sarebbe stato tutto più facile! Ma tu volevi e vuoi questa maglia, tu capisci quanto noi napoletani siamo esigenti e tu sai che il nostro amore ha un prezzo… il rispetto! Non pensare che noi non comprendiamo la difficoltà di fare l’esterno piuttosto che l’attaccante: noi siamo lì accanto a te, noi sappiamo meglio di te che tu puoi fare questo e altro. È per questo che quando segni il San Paolo crolla, è per questo che urlare per un tuo goal vale doppio. Tu sei il nostro scugnizzo, tu sei il nostro gioiello!
La rete contro il Sassuolo è stata la tua rivincita, un gol a giro spettacolare dopo molto sacrifici e dopo tanti bocconi amari che ti hanno fatto capire come un campione non sia solo chi segna ma soprattutto chi fa segnare. Ora tu questo lo sai. L’importante è l’impegno, oltre alla giocata spettacolare, i tuoi stop al volo per me spesso valgono più di un gol, così come i tuoi assist o i tuoi passaggi filtranti.
Lorenzo, Napoli ti ama e questo a volte è un onore e altre un ònere. Sono felice di averti fischiato, se questi sono i risultati. E lo rifarò se necessario, tanto ora entrambi sappiamo che il nostro è un amore sincero!