Callejon alla Canè: invenzioni a getto continuo. Dzemaili smarrito come Montezine
di Errico Novi
REINA – Lancia con le mani, ed è più preciso di Krol. Pare che una forza atletica come la sua ce l’avesse BUGATTI
MESTO – sv
FERNANDEZ – Ce n’è voluto per farlo scetare. CORRADINI
ALBIOL – Quanto tempo ci vuole per dire che un giocatore è una bandiera? RENICA
ARMERO – Fa uno sforzo per disciplinarsi e già questo è da apprezzare. MILANESE
BEHRAMI – Diciamolo sottovoce, ma in attesa che Hamsik torni definitivamente in sé il vero leader è Valon. CICCIO ROMANO
DZEMAILI – Uno che se studiasse di più prenderebbe tutti trenta. MONTEZINE (quello che per un paio di partite provò inutilmente a giocare da regista)
CALLEJON – Solo in Spagna può capitare che non sia lui l’uomo simbolo della nazionale (e comunque in Italia prende tutti trenta e lode). CANÈ
HAMSIK – Quel gol è come una donna che torna dopo averti ridotto in lacrime. DIRCEU
INSIGNE – Nervoso e inconcludente finché gli scatta una molla misteriosa. Un po’ come quello strano essere di DATOLO
HIGUAIN – Mai avuto un centravanti così forte, a parte... be’, lo sapete a parte chi. Allora diciamo che del grande Antonio de Oliveira Filho ricorda certe partite in cui beccava il portiere avversario in stato di grazia. CARECA
UVINI – Ci piacciono le persone autoironiche. Se Brunone non lo fosse, si sarebbe messo a piangere dopo il primo quarto d’ora. BACCIN
ZAPATA – No, non era un’allucinazione: questo sa giocare a pallone. STELLONE
MERTENS – sv (però fa incavolare Insigne, forse per più di un motivo: vedi anche Francesco Albanese nel pagellone)