Insigne e Inler, la crisi è proprio nera. E anche irreversibile?
di Domenico Zaccaria
Il primo è alla disperata ricerca di un gol in campionato, e nel frattempo vede volare i compagni di reparto; sul secondo sembrano pesare come macigni i soldi spesi per il suo acquisto, ancor più dei limiti palesati in campo. Il momento nero di Insigne e Inler prosegue inesorabile, anche in una giornata di festa che ha visto il Napoli tornare alla vittoria. Contro la Samp Lorenzo ha corso e si è dannato l’anima, ma non è arrivato né il gol né la tanto cercata giocata vincente; in compenso, la doppietta dello scatenato Mertens sembra condannarlo alla panchina, non appena Hamsik si riprenderà la maglia da titolare nella batteria dei rifinitori. Gli elogi di Benitez e il gol in Champions al Borussia sembrano lontani anni luce, ma sembra ormai chiaro che il Napoli di oggi non può fare a meno del talento belga, e tantomeno del gran lavoro (e delle reti) che assicura Callejon. Se tutti si dicono convinti che quello di Insigne sia solo un problema mentale, è altrettanto vero che con la Roma a soli due punti e il fiato sul collo della Fiorentina, il Napoli non può più permettersi di aspettare il talento di Frattamaggiore.
Discorso diverso merita l’Inler lento, impacciato e impaurito degli ultimi due mesi, e soprattutto dell’ultima partita. I 18 milioni spesi per il suo acquisto sembra lo stiano schiacciando: il pubblico del San Paolo, ormai stanco di aspettare il giocatore che tutta Italia aveva ammirato con la maglia dell’Udinese, al suo primo errore mugugna e dal secondo lo subissa di fischi. Strano destino, quello del nazionale svizzero: lo scorso anno, dopo un ottimo inizio, perse il posto in favore di Dzemaili; e allo stesso modo in questa stagione, proprio quando la cura Benitez sembrava averlo rigenerato, è ripiombato in un tunnel dal quale non sembra in grado di uscire. E se davvero il Napoli prenderá un altro centrocampista a gennaio, non è difficile immaginare il suo addio alla maglia azzurra a fine stagione. C’è infatti una differenza fondamentale tra Insigne e Inler: al primo il pubblico del San Paolo perdona ancora tutto (o quasi): si imbestialisce quando cerca a tutti i costi la giocata ad effetto ma poi è pronto ad applaudirlo quando sbaglia l’ennesima occasione davanti alla porta avversaria. Ad Inler non si perdona più nulla: sarà perché lo si aspetta da tre anni, oppure perché non è di Napoli, o ancora perché è costato il doppio di Vidal. Sta di fatto che tra i tifosi azzurri e il buon Gokhan sembra si sia definitivamente rotto l’idillio.