Insigne- El Shaarawy, due facce della nuova Italia
di Antonio Moschella
Entrambi amano partire da sinistra per poi accentrarsi. Entrambi sono figli degli anni ‘90. Entrambi amano le acconciature azzardate. Ed entrambi sono pieni di talento. Stiamo parlando di Lorenzo Insigne e Stephan El Shaarawy, due giovani rampanti che Prandelli ha ormai inserito a pieno regime nel giro della nazionale, dopo che entrambi hanno condiviso lo spogliatoio dell’under 21.
L’anno scorso il "Faraone" rossonero fu capocannoniere per metà stagione, mentre lo scugnizzo partenopeo ha dovuto attendere l’arrivo in panchina di Rafa Benitez per sbocciare definitivamente e prendersi un posto da titolare. Questa volta non arriveranno a scontrarsi direttamente, ma è certo che dall’anno scorso ad oggi gli equilibri tra i due sono stati ribaltati. El Shaarawy oggi non è più titolare indiscutibile nel Milan, mentre Insigne, soprattutto dopo il capolavoro contro il Borussia Dortmund, inizia a brillare sempre più di luce propria.
Sia l’uno che l’altro sono arrivati in Serie A dopo la classica gavetta, in special modo Insigne. Il partenopeo è partito dalla Cavese, per poi seguire il guru Zeman a Foggia e a Pescara, dove ha iniziato a sorprendere tutta Italia. La dirigenza azzurra ci ha visto giusto e ha deciso di puntare su di lui e l’addio di Lavezzi ha permesso a Insigne di aprire le ali, nonostante un certo ostracismo da parte di Mazzarri.
Il rossonero, dal canto suo, fu acquistato dal Milan dopo aver sorpreso tutti nei playoff di Serie B 2010-2011, quando i suoi gol quasi permisero al Padova di approdare in A. Galliani fu il più lesto di tutto nell’assicurarsi le sue prestazioni. El Shaarawy, dopo un anno di apprendistato vicino a sua maestà Ibrahimovic, dimostrò a tutti di poter prendersi sulle spalle il Milan, fino all’arrivo di Balotelli che ha iniziato a metterlo in secondo piano.
Tuttavia entrambi i calciatori rappresentano il nuovo che avanza. Manca loro forse un pizzico di fiducia nei propri mezzi, oltre, ovviamente, a un certo tipo di esperienza. Più goleador El Shaarawy, più fantasista Insigne, entrambi sono una speranza non solo per la nazionale quanto specialmente per la Serie A, che da molti anni vive una sorta di declino a livello qualitativo e che vive troppo di acquisti di calciatori stranieri. Domani le luci di San Siro saranno quelle della ribalta. Titolari o no, i due si incontreranno, si stringeranno la mano e daranno vita a una delle rivalità più sane del calcio italiano del presente e del futuro.