E se non fosse Mertens il vice Insigne?
di Francesco Albanese
Gli stop a Zuniga ed Insigne fanno scattare l'allarme rosso a Castelvolturno. Quella che doveva essere la catena titolare sulla sinistra si è dissolta, lasciando spazio ad inquietudini che prendono la forma di un Britos sguinzagliato in improbabili scorribande oppure in un Mesto dedito a dimenticabili cross. Per carità abbiano pur sempre Ghoulam e Mertens, ma non basta. L'algerino a gennaio saluterà per partecipare alla coppa d'Africa (con buona pace del virus Ebola), mentre il belga è atteso da un tour de force che non induce a stare tranquilli. Proprio sull'ex Psv in queste ore si stanno concentrando le attenzioni di pubblico e critica: sarà in grado Dries di non far rimpiangere lo sfortunato Lorenzo? Il venir meno della loro staffetta priva Benitez di quello che con frequenza è il primo cambio. Se Insigne è perfetto per lavorare ai fianchi gli avversari fino a logorarli a forza di serpentine e palloni liftati, Mertens dà spesso il meglio di sé quando entra a sipario ormai alzato. La sua freschezza, il più delle volte, finisce per rivelarsi letale nei minuti finali. Siamo sicuri che Rafa voglia rinunciare a questo vantaggio? Con Insigne fuori causa, sarà fisiologico che Mertens trovi più spazio, non è detto però che questo debba avvenire in via permanente. Le esigenze del turnover non verranno meno, le rotazioni continueranno ad imporsi e dunque non dovrebbe meravigliare un utilizzo ancora part time per il belga. In serie A sono pochi i calciatori capaci di imprimere un cambio di ritmo alle partite così come è in grado di fare Mertens e non è certo che Benitez ci rinunci a cuor leggero: insomma il minutaggio per Dries è destinato ad aumentare, ma non si pretenda da lui qualcosa che non può darci. Un conto è Insigne, un conto è Mertens. L'indisponibilità dell'uno non può trasformare l'altro in un suo clone, Benitez lo sa e ci lavorerà su. Il De Guzman visto nelle ultime apparizioni fornisce finalmente maggiori garanzie. La tripletta allo Young Boys è comunque figlia della posizione centrale, insomma del ruolo di solito occupato da Hamsik. L'olandese è stato scelto soprattuto per la sua versatilità e allora, aspettando il mercato di gennaio, potrebbe toccare proprio a lui colmare il vuoto lasciato da Insigne. Dovesse andare così Mertens non se ne farebbe un cruccio, al contrario di quei tanti commentatori pronti a costruire un nuovo caso sulle esclusioni del belga.