Caro DeLa, cancella questa improvvisa svista per i giocatori in scadenza di contratto
di Errico Novi
Stasera dovremmo vedere in campo Insigne. Prandelli non lo schiererà dal primo minuto, nell’amichevole con la Nigeria il candidato a giostrare sulla sinistra è Giaccherini. L’ex juventino è un possibile rivale di Lorenzo nella corsa ai Mondiali. Dei ventitrè farà invece parte, di sicuro, Pepito Rossi, titolare già stasera. Il sogno brasiliano sarà uno stimolo in più per il nostro giovane campione. Ha dalla sua un talento con pochi eguali in Italia, forse solo Verratti e Florenzi possono essergli accostati tra quelli della sua età. Però Insigne deve sforzarsi di tornare il folletto inafferrabile che era a Pescara. Non è evidentemente una questione di mezzi tecnici, che sono sempre gli stessi. Gli serve casomai il coraggio della sfrontatezza. Lorenzo è spesso ingabbiato dalla paura di tradire le indicazioni del mister. Finisce così per essere a volte prevedibile, scolastico, ripetitivo. Non da lui. Gli sforzi compiuti l’anno scorso per conquistare il perplesso (sic!) Mazzarri gli hanno lasciato come uno strascico di insicurezza. Benitez deve applicarsi su di lui almeno quanto sulla testa del demoralizzato Hamsik.
Nel calcio la fantasia è tutto. Insigne ne ha tanta, e ha la fortuna di abbinarla a un piede destro straordinario. Quando non si lascia guidare dall’estro, Lorenzo rende meno. Anche il Napoli come club deve sapersi sottrarre alla tentazione di schematizzare tutto. Preoccupa per esempio questa fissa per i giocatori in scadenza di contratto che pare coltivi da qualche giorno De Laurentiis. Gli è venuta dopo la sconfitta di Torino. Non riesce a farsi capace del fatto che gli autori delle tre reti bianconere siano stati presi tutti a parametro zero: Llorente, Pirlo e Pogba. Benissimo, anche il Napoli deve stare attento a frugare in questo specialissimo segmento di mercato. Può darsi che finora l’opzione futuri svincolati sia stata sottovalutata perché ritenuta sinonimo di scarsa affidabilità. C’è senz’altro da ricredersi. Ma orientare la strategia per gennaio solo verso i giocatori in scadenza sarebbe una forzatura.
Ci vuole fantasia anche nelle campagne acquisti. Chi gioca a calcio sa cosa vuol dire: trovare ogni volta la soluzione giusta, ogni volta una diversa. Ecco, il Napoli faccia così. Non si fissi con l’idea che deve approfittare dei saldi semestrali. Se gli piace un giocatore, se pensa che ne valga la pena, lo prenda. Che si tratti di spendere i 22 milioni pretesi dal Liverpool per Skrtel o il “piccolo” indennizzo – 3 milioni – reclamato dal Psg per Matuidi. Questo centrocampista francese è appunto uno dei futuri svincolati finiti nel mirino azzurro. L’altro è Fernando del Porto. Tutti e due bravi a interdire (forse non quanto Behrami) ma anche a costruire (forse un po’ più di Inler). Se il Napoli e Benitez ci credono, tutto bene. Ma se, puta caso, al Barcellona uscissero pazzi e dicessero che sono pronti a darci Mascherano per Zuniga e soldi, che si fa? Si rifiuta solo perché l’argentino ha ancora due anni di contratto? E se davvero Criscito si agitasse tanto da convincere lo Zenith a darlo via per una cifra non irragionevole? Sarebbe o no, il difensore mancino appena ritrovato da Prandelli, la soluzione per metà dei nostri problemi, cioè per colmare il vuoto a fianco ad Albiol e sostituire il richiestissimo Zuniga? Vogliamo davvero mettere sullo stesso piano lui e il genoano Antonelli, che pure viene dato a un passo dal Napoli? E insomma, dopo aver investito così bene quest’estate improvvisamente non si spende più per imitare lo stile Juve? No, non sarebbe una cosa da De Laurentiis. Prendiamone pochi ma davvero buoni, anche se costano, perché ci manca ormai un passo e la stessa risparmiosissima Juventus non ci vede più.