Ma a Benitez può bastare un Napoli da classifica medio-alta?
[tratto dal “Garantista”]
di Errico Novi
E cosa vuoi che sia una settimana? Un supplemento di vacanza prima che la stagione entri nel vivo? Il Napoli lo chiede in una nota ufficiale a chi vede nella “fuga” di Benitez a Liverpool uno strappo con De Laurentiis. Più precisamente il comunicato diffuso dal capo della comunicazione Nicola Lombardo respinge le insinuazioni con queste parole: «Leggere su alcuni giornali che il fatto che Benitez abbia preso qualche giorno di riposo sia un altro segnale che il rapporto con De Laurentiis ‘si è incrinato’ non è solo falso ma è ridicolo. Il rapporto tra l’allenatore ed il Presidente del Napoli è eccellente come loro stessi hanno più volte sottolineato e non potrebbe essere altrimenti». D’accordo. In fondo Rafa ha già spiazzato stampa e tifosi l’anno scorso, quando alla vigilia di incontri importanti lasciò i giocatori liberi di starsene in famiglia. Stavolta è stato lui a prendersi un’insolita pausa, iniziata mercoledì scorso e destinata a durare fino a mercoledì prossimo, quando tornerà a Napoli per riprendere gli allenamenti dal giorno dopo. Però qualche dubbio da parte dei tifosi, oltre che della stampa, è legittimo. Non tanto e non solo su questo episodio particolare, ma in generale sulla prospettiva che Benitez intende dare alla propria esperienza napoletana. Il contratto scade a giugno prossimo. Quest’estate si sarebbe potuto discutere di rinnovo, non lo si è fatto. Perché? Pesano, come ipotizza per esempio la Gazzetta dello Sport di ieri, le delusioni del calciomercato? C’è qualcosa di vero nel presunto malessere di Rafa verso il presidente, per la campagna acquisti troppo esitante e al di sotto delle attese?
Dopo la fine dello scorso campionato Benitez in conferenza stampa fece una previsione ottimistica: «Due pezzi da novanta li prenderemo». Non è andata così. In cima alla lista dei desideri c’era Mascherano, il leader in mezzo al campo di cui davvero il Napoli avrebbe bisogno. Sfumato il Jefecito sono evaporati anche i sogni assai meno proibiti ispirati da Gonalons, Kramer, Lucas Leiva. Alla fine è arrivato un onestissimo mediano dall’Espanyol, David Lopez, e un centrocampista più tecnico come de Guzman, la cui compatibilità con la linea a 2 è da verificare. Più che la presunta, capricciosa delusione per il livello dei nuovi arrivi, il problema è la compatibilità di Rafa con un progetto obiettivamente ridimensionato. Gli sta bene? Può farsi bastare un Napoli che punta ad assestarsi sui livelli di un club medio-alto, sospeso all’eventuale esplosione di giovani scoperte, cioè a nuovi casi come quelli di Lavezzi, Hamsik, Cavani?
Rafa ancora non lo sa. Lui resta un protagonista del circuito internazionale, uno che coltiva rivalità importanti, come quella con Mourinho. La dimensione della classifica medio-alta, con sporadiche impennate, può andare bene a de Laurentiis. Ma lui, Benitez, come minimo si deve abituare all’idea. E forse questi giorni a Liverpool con la famiglia gli servivano anche a meditarci sopra.