Confermate il soldato Maggio
di Francesco Bruno
E’ vero, non è più il cursore inesauribile di qualche tempo fa, che aveva il turbo nelle gambe scavallando sulla fascia, che difendeva per poi ripartire in sovrapposizione. Ma Christian Maggio, pian pianino, con umiltà e silenziosa dedizione, sta tornando a riproporsi ad alti livelli. Ce ne eravamo resi conto già nella magica serata di Doha, a Cesena ne abbiamo avuto la conferma: il nostro Superbike ha ripreso a percorrere con continuità l'out destro come ai vecchi tempi, attento in copertura e preciso in quei cross che ultimamente finivano per colpire inevitabilmente avversari o tabelloni pubblicitari.
Certo, non è mai stato un campione celebrato e anzi è stato spesso vittima della proverbiale impietosità del San Paolo nel fischiare spazientito i propri beniamini, ma il vicentino resta ancora, a quasi trentatrè anni, un buon esterno di fascia. Un calciatore tutto impegno e professionalità, che quest’anno sta vivendo quella che sembra essere la sua ultima stagione in maglia azzurra. Eppure un rinnovo contrattuale lo meriterebbe. In sette anni mai una polemica, mai un comportamento oltre le righe. Benitez fin dall’inizio l’ha utilizzato nel ruolo di esterno basso ma, nonostante l’età avanzasse e partire da più dietro fosse faticoso, non ha mai protestato e si è sempre sudato la maglia. Non è piu’ giovanissimo e non ha mai avuto una proprietà di palleggio sopraffina ma, anche considerati i nomi che stanno circolando per l’out destro, un posto in rosa puo’ tranquillamente ricoprirlo. Ma soprattutto Maggio è il calciatore dell’attuale organico che, dopo Marekiaro Hamsik, ha legato piu’ indissolubilmente la propria carriera alla nostra storia recente. E’ vicecapitano, e tante volte ha dichiarato di voler chiudere la carriera all’ombra del Vesuvio.
Sono questi i motivi per cui spero che Superbike si stia apprestando a vivere una seconda giovinezza. Vedremo cosa succederà a giugno. Ma in quest’epoca di becerume morale campanilistico e a sfondo razzista, manifestatosi ancora una volta anche in occasione della morte di Pino Daniele, sarebbe bello poter continuare a raccontare la storia di Christian da Montecchio Maggiore, orgoglioso di essersi trapiantato a Napoli.