Le pagelle di Catania-Napoli
Boris Sollazzo - Reina 5; Henrique 8, Fernandez 6, Britos 5,5, Reveillere 6; Dzemaili 6, Jorginho 7; Callejon 8,5, Hamsik 6, Insigne 7; Zapata 7.5.
Raul Albiol 5.5, Radosevic 6, Higuain 6.5
Benitez 7
Che dire di una giornata così, di una partita così? Il primo tempo sembra il sogno pazzo di un dio del calcio, oppure una delle partite alla playstation in cui il giocatore esperto di consolle tenta di mettersi alla prova facendo segnare giocatori impossibili con conclusioni improbabili, perché è ormai troppo forte al gioco. La doppietta di Zapata, Henrique che fa il Van Basten, Callejòn che segna la sua rete più brutta da quando è a Napoli e sforna due assist. Troppo.
0-4 alla fine del primo tempo, succedeva ai tempi di Maradona, e comunque in casa. A memoria faccio fatica a ricordare una prima frazione in trasferta chiusa con questo incredibile attivo, non è da escludere che sia un record.
Eppure il Napoli soffre: sullo 0-1 - ormai Zapata si fa tirare sempre addosso davanti alla porta vuota, è uno schema - Reina fa un'uscita folle e spericolata, poi c'è una traversa rossoazzurra, in area piccola un paio di volte soffriamo. Andujar, dopo due paratissime, si ricorda che deve venire a Napoli e ci regala il raddoppio. A Henrique mettiamo solo 8, perché del 9,5 che meritava per quella rete delle 0-3 alla Careca, perde un punto e mezzo con un secondo tempo in cui si perde gli avversari troppo spesso. Gli uomini di Maran non demordono, la linea di difesa azzurra è quella dei nostri peggiori incubi (l'esodato, l'uruguagio mogio, il flaco e il fu bidone), Dzemaili e Jorginho se la cavano ma non fanno impazzire. Davanti Insigne è in forma, Callejòn è ovunque, persino Hamsik scatta, si propone, dà timidi segnali di risveglio, pur sbagliando ancora in modo eccessivo (nella ripresa Jorginho proverà a imitarlo). Ma arriva anche lo 0-4: la doppietta di Duvàn, su un tiro bruttarello ma efficace, ci inebria. Nel secondo tempo, non entriamo. Riusciamo a farci segnare due gol, anche per sedare qualche problema di ordine pubblico, sbagliamo l'impossibile, e alla fine la cosa migliore è la rabbia di Benitez. Pare, poi, esplosa negli spogliatoi.
Godiamoci comunque la vittoria e l'avvicinamento del record di trionfi in trasferta, ma sorrido di più del pareggio con il Porto e la sconfitta con la Fiorentina. Quel Napoli era straordinario, questo è stato furbo, fortunato e finalmente credibile anche in molte delle sue seconde linee. Buone notizie, ma io voglio mixare le ultime tre partite per avere la ricetta vincente.
Alessandro De Simone – Reina 6, Henrique 7, Fernandez 6, Britos 6, Reveillere 6, Dzemaili 6, Jorginho 6,5, Callejon 6,5, Hamsik 6,5, Insigne 6, Zapata 7.
Tania Sollazzo – Reina 6,5, Henrique 6,5, Fernandez 6, Britos 6, Reveillere 6, Dzemaili 6, Jorginho 7, Callejon 7,5, Hamsik 6,5, Insigne 7, Zapata 6,5;
Radosevic 6, Albiol 6, Higuain 6;
Benitez 7.
Con il Napoli non si sta mai tranquilli... Complimenti ragazzi anche se mi avete fatto soffrire! Avanti Napoli... Io ci credo voi dovete crederci!
Errico Novi – Reina 5.5; Henrique 7, Fernandez 6, Britos 5.5, Reveillere 6; Dzemaili 6, Jorginho 7; Callejon 6.5, Hamsik 6, Insigne 7; Zapata 6.5.
Albiol 5.5, Radosevic 6, Higuain 6.5.
Benitez 6.5.
Sì certo, potevamo evitarle, ma le sbadataggini della ripresa non cancellano una prima frazione di gioco da antologia. Possesso palla perfetto, con accelerazioni al momento giusto, con un Hamsik finalmente con tutti e due i piedi nella partita. Il Napoli dà spettacolo a Catania e dà un’idea più chiara di cosa sarebbe il calcio di Benitez se tutti gli interpreti fossero sempre all’altezza (perché certo l’inconsistenza del Catania visto nel primo tempo addolcisce persino i limiti di Britos). Insigne delizioso, nonostante i soliti eccessi di personalismo dal limite, Henrique da stropicciarsi gli occhi, con un gol che costringe davvero a evocare quello di Van Basten dell’88 e con 45 minuti tutti da incorniciare, soprattutto per la qualità che esibisce in fase offensiva. Bellissima la partita di Jorginho, piedi raffinati, personalità e senso del gioco. Non sfigura neppure Dzemaili (agevolato però dalla drammatica fragilità iniziale degli avversari). Zapata dovrebbe stare in un altro tipo di squadra, con un modulo diverso. È un centravanti inadatto al gioco del Napoli ma con qualche numero che potrà garantirgli una carriera dignitosa. Persino Reveillere è sembrato, fino a un certo momento, capace di cavarsela più che discretamente sulla fascia a lui meno congeniale. L’incazzatura di Benitez ci sta, per carità, ma è comprensibile che la squadra con quattro gol di vantaggio si sia rilassata un po’. Anche perché quella con la Juve, di qui a domenica, non è solo una questione di prestigio.