di Antonio Moschella

Il calcio è notoriamente una lingua universale e spesso tra allenatore e giocatori non vi è bisogno di una assoluta comprensione verbale e dialettica. Tuttavia il caso di Javier Mascherano e Rafa Benítez è differente. Entrambi madrelingua spagnoli, seppur con accenti e sfumature diverse, durante la loro convivenza al Liverpool hanno comunicato nello stesso idioma tanto dentro come fuori dal campo. L’esperienza nel Merseyside ha forgiato il feeling tra il mediano argentino e il tecnico spagnolo, tanto da far vacillare l’argentino quest’estate, quando il suo nome è stato accostato al Napoli.

Mascherano giunse al Barça nel lontano 2010 per volere di Pep Guardiola. Eppure, invece di disimpegnarsi in mediana, dove Busquets risulta insostituibile e unico, è riuscito a trovare più spazio e protagonismo in difesa. Tuttavia pochi mesi fa i dubbi hanno iniziato a insinuarsi nella sua testa. Nella nazionale allenata da Sabella, infatti, il "Jefecito” è sí titolarissimo, ma come mediano davanti alla difesa, posizione che non ricopre nel Barça da due anni a questa parte. Da lì la voglia di cercare una nuova sfida, di rimettersi in discussione nel suo ruolo naturale per prepararsi adeguatamente a quello che potrebbe essere il suo ultimo mondiale da protagonista, nella terra degli eterni nemici brasiliani.

La presenza di Benítez, con il quale i rapporti sono sempre stati ottimi, e il richiamo di una piazza come Napoli che da sempre fa sentire gli argentini a casa, sono state due sirene rumorose e insistenti. In un’intervista al quotidiano El País Mascherano ha ammesso di aver pensato di fare le valigie e che solo il ‘no’ di sua moglie lo ha, momentaneamente, fatto desistere. Diego Armando Maradona fu il primo a insignirlo con la fascia di capitano dell’ Argentina: «Mascherano è un esempio da seguire, magari tutti i giocatori provassero lo stessa amore per la maglietta della Selección». E se lo pensa Diego...

Il suo attuale allenatore, Gerardo Martino, ha lasciato intendere che Mascherano potrebbe lasciare Barcellona a gennaio. Un’occasione ghiottissima per la società di De Laurentiis, che, oltre a ingaggiare un vero top player con esperienza da vendere e capace di giocare in due ruoli chiave, farebbe un ulteriore, forse definitivo salto di qualità in alto.