Napoli-Juventus 3-1, una rimonta indimenticabile
di Domenico Zaccaria
Campionato 2009-2010, il primo di Mazzarri alla guida del Napoli. La sfida al San Paolo contro la Juventus cade alla 30esima giornata con le due squadre in lotta per centrare il quarto posto, l’ultimo utile (erano altri tempi) per qualificarsi alla Champions League dell’anno successivo. Dopo 6 minuti gli azzurri sono già sotto: calcio d’angolo, sponda di Del Piero e gol di Chiellini da pochi passi, con De Sancits che non accenna l’uscita e resta immobile sulla linea di porta: ne avremmo presi ancora tanti così da lì in avanti, ma questa è un’altra storia.
Questa è la storia di una squadra, quella di Mazzarri, che non molla mai: undici giocatori con gli attributi più grandi della sfortuna e dei limiti tecnici. “Noi ci crediamo” è lo striscione esposto dalla Curva A: gli azzurri dimostrano di essere in perfetta sintonia con i tifosi e ricominciano a caricare a testa bassa come tori inferociti. Dopo soli trenta secondi dall’inizio del secondo tempo può arrivare la svolta. Fallo di Zebina su Quagliarella e calcio di rigore: ma quando Hamsik spara in curva sembra davvero finita. E invece bastano solo 3 minuti al buon Marek (quanto ci manchi a quei livelli!) per rifarsi: cross di Quagliarella e l’inzuccata dello slovacco vale l’1-1.
Il San Paolo è una bolgia e la partita si trasforma in un assedio alla porta di Manninger. Dai e dai, a meno di 20 minuti dalla fine arriva il 2-1 dell’attaccante stabiese, che non aveva mai giocato così bene con la maglia azzurra addosso e che di lì a poco sarebbe andato a giocare proprio a Torino. A due minuti dalla fine è Lavezzi a chiudere i conti: 3-1 e apoteosi.
E voi, quanto sareste disposti a pagare per rivivere un’emozione così?