Il pagellone di Juventus-Napoli
Rafael 10, Maggio 8,5, Koulibaly 9, Raul Albiol 7,5, Ghoulam 8, David Lopez 7,5, Gargano 10, Callejòn 4, Hamsik 10, De Guzmàn 10, Higuain 10,5
Dries Mertens 7,5, Inler 6,5, Jorginho 5,5
Benitez 9,5
(Tania Sollazzo, Francesco Albanese, Dario Bevilacqua, Antonio De Luca, Alessandro De Simone, Errico Novi, Boris Sollazzo)
Gaudeamus igitur. Quando c'è da vincere un trofeo il Napoli di Rafa Benitez non perdona. E non parliamo sulle ali dell'entusiasmo - anche se avremmo voluto dare 11 a tutti i giocatori in rosa, Bifulco e Rosati compresi - ma perché al di là dell'epica vittoria a oltranza, gli azzurri hanno dominato i bianconeri, sul piano del gioco e del carattere. Quando abbiamo ceduto è stato solo per un deficit atletico inevitabile dopo i 70 minuti di forcing alla ricerca dell'1-1. Si parte con l'handicap per la solita amnesia di Raul Albiol che regala il primo gol a Carlitos Tevez dopo cinque minuti. Poi un paio di grandi parate di Rafael e solo Napoli. Marek Hamsik dimostra nel momento più difficile che straordinario capitano e leader sia: passaggi illuminanti, è ovunque a chiamare palla, tiene su la squadra quando tutto sembra perduto. Se non diamo voto pieno all'allenatore è perché la sua sostituzione, con Callejòn che fa di tutto per farsi sostituire, è perché il nostro numero 17 meritava di condurre i suoi fino alla fine. Lo spagnolo ormai è un caso: abulico, sbaglia un gol fatto, è l'unico a tirare un rigoraccio dopo i supplementari.
Cosa dire di Gonzalo Higuain? Il Pipita ricorda che campione meraviglioso sia: le cose più belle sono quelle che si spengono sui miracoli di Buffon. Un tiro a giro potente e preciso, una penetrazione in area con destro a mezz'altezza che il numero uno della nazionale tira fuori dalla porta con un tuffo divino, il palo su passaggio di Marekiaro che se fosse stato gol sarebbe valso da solo il Pallone d'Oro. Ora vogliamo vederlo sempre così, anche con il Cesena. Il gesto d'esultanza al 118', dopo una realizzazione piena di rabbia e furbizia, in cui mostra gli attributi (replicato dall'eroico Gargano dopo il suo penalty), vale quanto una tripletta.
Koulibaly è ancora acerbo, ma para di piede sulla linea una rete fatta di Vidal, segna dagli 11 metri il rigore decisivo, nel secondo tempo supplementare non sbaglia una diagonale. E teneva un Tevez stellare. A centrocampo David Lopez fa legna come pochi, Walter gioca per tre (suo l'assist per il pareggio alla fine dell'extratime), questa volta non sembrava ce ne fossero solo due sulla mediana.
E i laterali? Ghoulam è una spina nel fianco della difesa delle zebre, Maggio tira fuori grinta e cazzimma e recupera palloni in quantità, De Guzmàn si inventa una discesa sulla sinistra da campione vero e un cross per Gonzalo che dovrebbero esporre al Louvre accanto alla Gioconda. A deludere, forse, oltre a un inspiegabile Callejòn, sono i sostituti. Dries Mertens si impegna ma non ha il brio consueto, anche se la sua presenza in area a far caos è fondamentale per il 2-2. Inler sembra già un ex, Jorginho non entra in partita e pur essendo l'unico rigorista vero in rosa sbaglia il primo tiro dagli 11 metri. Ma fa nulla, questa vittoria deve dire a tutti i ragazzi che possono vincere contro chiunque. E che Benitez merita fiducia e investimenti: oggi, nella sfida con Allegri, ha fatto scacco matto.
Chiudiamo con un finale tutto per Rafael Cabral. Ora abbiamo un'altra mano de Dios: la sua. L'ultimo rigore è un capolavoro da Oscar. E il suo "l'ho fatto" rivolto al Dio che finora non lo aveva ascoltato, è commovente. Questo ragazzo dopo un grave infortunio e tante critiche ci regala lacrime di gioia piene di appartenenza. Ora Reina ci manca un po' meno.
Rafael 8; Maggio 7, Albiol 6, Koulibaly 6, Ghoulam 6.5; Gargano 8, David Lopez 6.5; Callejon 4.5, Hamsik 7.5, De Guzman 7; Higuain 8.5.
Mertens 5, Jorginho 5, Inler 6.5.
Benitez 7.5
(Domenico Zaccaria, nell'unico momento di lucidità di questa meravigliosa serata)