Milan-Napoli, vista dai rossoneri
di Francesco Isabella
Lo ha ripetuto il presidente Berlusconi in settimana. Il Milan è una squadra da Champions e il proprietario dei rossoneri si è detto sicuro del fatto che l’obiettivo, alla fine, verrà raggiunto. L’unica certezza sembra però essere la necessità di cambiare passo al più presto, altrimenti il terzo posto rimarrà una chimera per il Milan. Il match di San Siro è di cruciale importanza. Lo scontro diretto contro il Napoli, squadra che, a prescindere da una classifica che la vede dietro Genoa e Sampdoria, rimane la più attrezzata per l’obiettivo Champions, può essere l’occasione giusta per una decisa inversione di tendenza.
Il Milan di Inzaghi ha fin qui mostrato due facce.
Quattordici punti nelle prime sette giornate di campionato, poi solo sette in altrettante gare. L’incisività della manovra, incentrata sulle veloci ripartenze degli esterni d’attacco sembra essere svanita e nel frattempo sono riemersi difetti cronici, come le difficoltà difensive sulle palle inattive e la mancanza di qualità nell’impostazione dell’azione. Sotto questo aspetto, il Milan del dopo Pirlo non è riuscito ancora a trovare interpreti capaci di far cominciare la manovra in maniera efficace. Il gioco di conseguenza risulta caratterizzato da troppi passaggi orizzontali, eseguiti spesso alla (non) velocità tipica del nostro calcio. L’impostazione tecnica voluta da Inzaghi, caratterizzata da rapidi ribaltamenti di fronte che favoriscono l’uno contro uno degli esterni offensivi, ha mascherato in parte questi problemi. Ma il venir meno in alcune gare di quell’intensità che nell’inizio del campionato ha fatto la fortuna della squadra rossonera e l’appannamento di alcuni uomini chiave come il giapponese Honda, ha portato alle difficoltà attuali.
Per la partita con i partenopei Inzaghi dovrebbe presentare una difesa a quattro con Bonera, Rami, Mexes e Armero davanti a Diego Lopez.
A centrocampo il rientrante Montolivo, sarà affiancato da De Jong e dal recuperato Muntari. Fuori per infortunio Van Ginkel, che ben aveva figurato contro il Genova.
In attacco il dubbio riguarda il ballottaggio fra El Sharaawy e Torres. Solo uno dei due affiancherà Bonaventura e Menez nel tridente offensivo. Per l'ex Chelsea potrebbe essere l’ultima chiamata. Sono sempre più insistenti infatti i rumors che vogliono lo spagnolo in partenza già a gennaio, a soli sei mesi dall’arrivo in rossonero.
Per affrontare il Napoli Inzaghi ha chiesto come prima cosa ai suoi uomini di recuperare quella voglia e quella fiducia nei propri mezzi che avevano caratterizzato le prime giornate. Elementi essenziali per fare quel tanto auspicato salto di qualità, senza il quale il terzo posto rimarrebbe un obiettivo irraggiungibile.