Caro Napoli, ci vorrebbe una donna
di Francesco Albanese
Il caso Eva Carneiro certo, ma se proprio dovessimo trovare un modello di riferimento beh allora questo sarebbe senz'altro quello di Jen Welter. Come chi è Jen Welter? Parliamo della prima donna divenuta assistant coach nel più maschilista degli sport: il football americano! L'annuncio da parte degli Arizona Cardinals è arrivato lo scorso 27 luglio e naturalmente lo schock è stato grande. Ce li vedete quei bestioni alti due metri per cento chili di peso ad ascoltare i consigli di Jen? Eppure dalla Nfl, il tempio dello sport professionistico made in Usa, arriva una lezione che faremmo bene a valutare anche alle nostre latitudini. "Sono un tipo paziente, per questo i giocatori mi danno retta" ha risposto Welter in un'intervista apparsa su Time. Quella pazienza che a Napoli, tanto per citare un caso a noi caro, sembriamo aver smarrito del tutto. Aurelio De Laurentiis il pallino rosa lo ha sempre avuto. Sua la proposta di una squadra femminile, di cui però ora non si sente più parlare al pari delle cheerleaders (per fortuna). Qualcosa però va fatto. Al Napoli, a questo Napoli in particolare, un po' di vitamina femminile non potrebbe che giovare. Ce lo insegnano le migliaia di tifose che allo stadio e sui social network inondano di passione e competenza il mondo azzurro e allora perché non dare loro anche un'adeguata rappresentanza in prima squadra? Su Extranapoli Tania Sollazzo e Angela Giuliano (@artforcuozzis) per esempio ci scuotono con i loro racconti e le loro opinioni. E che dire del fenomeno Anna Trieste? Non si tratta di applicare alcuna quota rosa, l'azzurro è l'unico colore che qui conta né di fare le scarpe a Maurizio Sarri. L'esperimento che proponiamo di avviare è quello di mettere nel motore napoletano un potenziale energetico relegato fin qui ai margini. Oltretutto una donna competente in prima squadra sarebbe una mossa fantastica sul piano del marketing: ne parlerebbero i media di tutto il mondo. Ci pensi Aurelio, del resto chi meglio di lei conosce il valore di un consiglio femminile (vero signora Jacqueline?) al momento giusto?