Donadoni, il mister triste che non legò mai con Napoli
di Domenico Zaccaria
Domenica scorsa, l’immagine di Rafa Benitez seduto in panchina che assisteva alla disfatta dei suoi mi aveva ricordato qualcosa. O meglio qualcuno. Poi a darmi l’illuminazione è stato il calendario: già, era proprio quel Roberto Donadoni che incroceremo domani sera al San Paolo. Un uomo talmente pacato da risultare quasi passivo. Un signore, per carità, ma con ogni probabilità l’allenatore che peggio si è sposato con la realtà partenopea negli ultimi dieci anni. Arrivò nel marzo del 2009 al posto di Edy Reja, il mister della scalata dalla Serie C: un friulano doc che pure era riuscito ad entrare in sintonia con un ambiente caldo e passionale come quello napoletano; e invece tra i tifosi azzurri e l’ex ala bergamasca protagonista del Milan di Sacchi non sarebbe mai scoccata la scintilla. Colpa di un carattere particolare, sicuramente, ma soprattutto di una serie di risultati deludenti. Il bilancio di Donadoni a Napoli è di 5 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte in 19 panchine: una miseria. E se nella fase finale della stagione 2008-09 l’ex ct della Nazionale aveva ereditato una squadra in caduta libera, all’inizio di quella successiva poteva contare su nuovi giocatori che avrebbero poi fatto le fortune di Mazzarri: De Sanctis, Campagnaro e Zuniga, oltre a Cigarini e Quagliarella. E invece Donadoni raccolse solo 7 punti nelle prime 7 partite prima di essere sostituito dal mister livornese, che rivoltò la squadra come un calzino sfiorando addirittura la qualificazione alla Champions League. Da allenatore del Parma, Donadoni è già tornato al San Paolo due volte: il 16 settembre del 2012 (vittoria azzurra per 3-1) e il 23 novembre dello scorso anno, quando i ducali vinsero per 1-0 infliggendo un duro colpo alle speranze scudetto degli uomini di Benitez. Domani, invece, arriva da ultimo in classifica con la panchina che traballa. Sarà proprio il Napoli a dargli il colpo di grazia?