Dieci mosse geniali di Benitez a Udine
di Boris Sollazzo
Lo so, con 3 punti in 3 partite è dura ragionare. E sorridere. Vi dico solo che io sto rivedendo i gol di Pià del Napoli di Donadoni per riprendermi. Ma ho capito che stiamo sbagliando tutto e che il nostro mister ha avuto delle intuizioni geniali. Almeno dieci.
1. Britos, Zuniga, Michu, Rafael, Maggio. Chi sono? (Evitate gli insulti, prego, qui siam signori). Sono i grandi assenti di Udinese-Napoli. Ora aspettate che il giudice sportivo se ne accorga. Scoprendo che abbiamo giocato in sei non omologherà il risultato.
2. Ha insegnato, Rafa, a giocare a pallone a molti giocatori. L'ultimo è il suo miracolo: Walter Gargano. Con lui sembra Mascherano. Fa addirittura i tiri alla Inler o quelli a giro di Insigne. E loro, per esser degni di lui, ora la passano male come faceva lui un tempo. Lorenzo corre anche a vuoto e cerca varchi improbabili per sé e il pallone, tanto per rendere l'imitazione perfetta.
3. Rafael. Lo hanno pure convocato nella nazionale brasiliana grazie a Benitez. Che in fondo ha deciso di diventare moderno: come in ogni palazzo che si rispetti, via il portiere (Reina), dietro il videocitofono (Rafael). E non si dica che noi siamo antiquati.
C'è un problema, però: il nostro ringrazia Dio a ogni parata. Sono settimane, infatti che i due non si parlano. Noi, in compenso, ci rivolgiamo con forza all'Altissimo ogni volta che il Cabral ne tenta una, di parata.
4. Lopez e Koulibaly vengono da Espanyol e Genk. Poca esperienza e tanta gioventù. Rafa cosa fa? Li mette titolari nel peggior Napoli della stagione. Quale modo migliore per farli sentire dei fenomeni far giocare male, di proposito ovviamente, i loro compagni? Che gruppo unito: per non mettere i nuovi arrivati in difficoltà, i senatori non esitano a fare ricche figure di cacca. Chapeau.
5. Quando Michu si è involato in contropiede, era così lento che il difensore che l'ha recuperato é tornato indietro nel tempo. Forse Rafa sperava che succedesse anche allo spagnolo, magari che arrivasse all'anno in cui tra lui e Diego Costa quello forte era il sosia biondo di Henrique.
6. Le rimostranze di Higuain contro i compagni sono diventate un grosso problema. Traumi psicologici, complessi d'inferiorità, torcicollo, emicranie, acidità di stomaco tutti cominciavano a somatizzare questo stato di prostrazione provocato dalle rabbie del Pipita. E il mister che fa? Gli mette vicino Zuniga a cui Gonzalo non ha il coraggio di dire nulla temendo di far la fine di Neymar, poi Michu che evidentemente non capisce neanche dov'è (ieri non sapeva neanche rientrare dal fuorigioco) e Insigne lo tiene lontano, a fare il guardalinee. Pensate che per disperazione il bomber a un certo punto ha applaudito Koulibaly. Così. Abbiamo visto gente piangere per quest'attimo di dolcezza. A fine partita però il nostro era un fascio di nervi. Così Rafa l'ha scagliato contro Tagliavento.
7. Un centinaio di calci d'angolo nella prima parte di questa stagione. Neanche un gol. Anzi, a dirla tutta, neanche un'occasione da gol. Così Koulibaly che sale ogni volta a provarci e fatica come un pazzo, inutilmente, ha provato lo schema insegnatogli da Rafa. Nella sua area. Perfetto, da applausi. Danilo trovato con un no look. Altro che Thuram.
8. Che poi non possiamo lamentarci se Danilo era libero su quell'azione. Con Koné e Di Natale in campo, con Bruno Fernandes e pure Thereau, con Badu, ne avevamo troppi da marcare, di quelli che fanno i fenomeni solo quando giocano contro di noi. Così ci siamo dimenticati questo ragazzo a cui non hanno dato neanche un cognome. Gli altri Rafa li ha fatti marcare a uomo: chiamalo scemo.
9. La situazione di ostilità verso il presidente stava diventando pesante. Benitez se n'è accorto e ha perso contro l'Athletic Bilbao (capace di perdere in casa con un'altra squadra dei Pozzo, il Grenada, cui il San Mamès evidentemente non fa paura), contro il Chievo (capace di perdere in casa con il Parma) e contro l'Udinese, contro cui hanno perso tutti quanti gli allenatori del Napoli (Diego ci regaló giusto un 2-2 oltre il 90'). Ora ad Aurelio non chiedono più neanche di cacciare i soldi per un cappuccino, mentre a Rafa han già dato gli otto giorni.
10. C'è chi al gol dello Sparta, giovedì, esultava. Chi si augurava sconfitte su sconfitte d'estate. C'è chi aveva bisogno di sfottere altri napoletani che consideravano questa squadra forte, anche senza grandi acquisti (continuo a pensare che più di Chievo e Udinese lo sia e che 4 punti in queste due partite ci sarebbero andati stretti per come abbiamo giocato). Per cacciare il pappone, pare. O per tornare in C forse, che si sa che lì si sta meglio che con un presidente così. E Benitez che fa? Li accontenta. E infatti le loro facce soddisfatte, i loro "te l'avevo detto", i loro sorrisini sardonici sono la fotografia della felicità.
Grande Rafa. Però ora fai godere pure me? Sai io sono uno di quelli banali, che tifa come un pazzo pure quando va in B con 14 punti, uno di quelli che non fischia mai uno dei suoi, pure se lo chiamano pappone o de pezzentis o prende squadracce alla Playstation. Uno che intanto vorrebbe arrivare a 41 punti. Così, per sicurezza.
E che non riesce a sperare in una sconfitta del Napoli neanche in amichevole. Che dici, riesci a far felice anche me?