Villas-Boas fa shopping tra i dragões, e il Porto s’infuria
Diario FC Porto | 20 Marzo 2014
Matchday. Niente allenamento, solo riposo e concentrazione per la partita di oggi, per i Dragões, che ieri, dopo la cena, hanno avuto un’ora libera per andare a passeggiare sul lungomare di Napoli.
Dopo la notizia dell’addio di Will Coort, allenatore dei portieri, passato allo Zenit, il presidente del Porto Pinto da Costa ha espresso ieri la propria amarezza: “Ci sono rimasto male perché secondo me le cose potevano farsi in un’altro modo, con una certa forma, e veramente non mi aspettavo che André (Villas-Boas, amico personale del presidente, nda) parlasse con un nostro collaboratore senza parlare prima con qualcuno del Porto”. Il numero uno del club portista, davvero sorpreso per la partenza di Coort, continua: “Will è stato con la squadra domenica, a Alvalade (stadio dello Sporting, dove il Porto ha giocato appunto l’ultima gara di campionato, nda) e lunedì semplicemente ha detto al nostro direttore generale Antero Henrique che voleva andarsene perché ha avuto una proposta dallo Zenit”. Pinto da Costa poi rivela di aver cercato un chiarimento direttamente con Villas-Boas: “L’ho chiamato martedì per chiedergli se era vero. Lui mi ha risposto che aveva parlato direttamente con Will Coort per chiedergli di andare a lavorare con lui, e che non ci ha chiamato prima perché secondo lui non doveva farlo, e solo così ho ricostruito quello che era successo”.
C’è stato anche un intervento alla radio francese Rmc del difensore centrale Mangala, che ha parlato soprattutto del sul suo passato calcistico: “Non ho cominciato a giocare a calcio come difensore centrale. Quando ero un ragazzino non guardavo tanto i difensori, ho cominciato a giocare dietro soltanto a 18 anni. Prima guardavo sempre le partite di Thierry Henry, il mio idolo”. Mangala, 23 anni, arrivato nel 2011 dallo Standard Liegi, è alla sua terza stagione nel Porto. Quasi certamente andrà ai Mondiali, e questa visibilità potreebbe rendere difficile, per il Porto, trattenerlo un altro anno. Per il suo cartellino il club chiede 40 milioni di euro.
Previsti circa 500 tifosi portisti al San Paolo stasera, più o meno lo stesso numero di tifosi napoletani che sono stati presenti allo Stadio do Dragão.
Vediamo qualche precedente del Porto nelle competizioni europee. Dal 2000 ad oggi, i lusitani per ben 5 volte non hanno superato il turno dopo aver vinto la gara d’andata. L’ultima volta il “ribaltone” si è verificato l’anno scorso negli ottavi di finale di Champions: il Porto, al Dragão, vinse per 1-0 contro il Malaga e poi perse per 2-0 in Spagna.
Nel 2004/2005, anche in quel caso agli ottavi di finale di Champions, pareggia 1-1 contro l’Inter all’andata, e al Meazza perde 3-1.
Nel 2006/2007 e sempre agli ottavi di Champions, pareggia 1-1 contro il Chelsea di Mourinho, e a Stamford Bridge perde per 2-1.
Nel 2008/2009 esce ai quarti: 2-2 all’ Old Trafford contro il Manchester United, sconfitta per 1-0 al Dragão.
Nel 2009/2010 nuova eliminazione agli ottavi di Champions: dopo aver battuto l’Arsenal per 2-1 al Dragão, il Porto perde per 5-0 all’Emirates.
Missione difficile per il Napoli? Sì. Missione impossibile? Come si vede, no.