Le pagelle di Napoli-Lazio 2-1
di Boris Sollazzo
Meret 7: ha le stimmate del grande campione. A volte non lo noti perché fa sembrare normali delle grandi parate: ha un senso della posizione pazzesco. Sul colpo di testa di Milinkovic Savic così come sul tap in di Ciro Immobile copre la porta fino all'ultimo rimanendo in piedi e poi con un colpo di reni e il corpo teso spazza via due occasioni difficilissime. Blocca tiri difficili e oggi sfodera anche un paio di rinvii assist alla Reina prima maniera. Potrebbe diventare, fatti salvi i frequenti problemi fisici, il miglior portiere della storia del Napoli.
Alex l'Ariete.
Malcuit 5: nel primo tempo è confusionario, non regge la pressione, va detto anche che dalle sue parti giostrano (forse anche perché lo vedono in difficoltà, soprattutto nella seconda parte) i migliori piedi della Lazio. Tira fuori alcune grandi chiusure difensive, un tacco e un paio di sombreri ma riesce anche nel miracolo di farci sperare che entri Hysaj. Primo tempo da 6,5, secondo da 4,5. Mezzo voto in meno perché sul gol il modo in cui tiene Immobile, addirittura spingendolo verso la palla, è criminale. La buona notizia è che si capisce che è forte persino nella sua partita peggiore.
Chiamiamolo con un nome strano 'sto terzino destro, Kevin!
Maksimovic 6: Nikola è pienamente recuperato. Forse non vale ancora i 25 milioni di euro spesi per lui, ma è un titolare aggiunto. Oggi non sbaglia quasi nulla, forse in alcuni momenti non ha il giusto coraggio, ma fa il suo facendo sentire anche il peso del suo fisico in area. La cosa che piace è che sta crescendo in concentrazione e maturità tattica.
Maksimovic, dopo la prima stagione è tutto grasso che (Ni)kola.
Raul Albiol 6,5: non è perfetto all'inizio, si vede che senza Kalidou sente il peso degli anni e della fatica. Per la seconda volta in campionato prendiamo un gol con la palla che passa sotto le sue gambe ma la verità è che cresce di minuto in minuto, ci mette cuore, anima e spesso il corpo soprattutto su contrasti e ripartenze. Meriterebbe un rinnovo quadriennale perché uno così è un allenatore difensivo in campo. Oggi aveva forse la peggiore linea difensiva della stagione e se i quattro non fanno danni molto del merito è di come li ha (tele)comandati.
Il valenciano valente.
Mario Rui 6,5: sorprende non vedere Ghoulam che, come tanti convalescenti, paga la flessione atletica del mese dopo il recupero. Si fa vedere con una discesa autorevole in cui si beve due biancazzurri (quanto è bello quando fa cose che non si potrebbe permettere), mette qualche cross buono (uno è quello del primo palo di Arek, un altro sarebbe perfetto se Bastos non anticipasse in acrobazia Milik), dietro se la cava più che bene. Sembra quasi che non avere più l'obbligo di essere titolare lo abbia tranquillizzato, così da migliorare il suo rendimento.
Mario Cross.
Callejon 7,5: quando si trova un'ottima palla a ridosso dell'area piccola e la scodella male in mezzo invece che tirare pensi che vedrai la solita partita tutta cuore, recuperi e occasioni fallite. E lui che fa? Ti stupisce. Sul primo gol chiama l'assist di Dries Mertens, entra in area da attaccante di razza rubando il tempo al suo marcatore e subito dopo tira una saetta sul palo di Strakosha. Di tutte le possibilità di segnare avute in questa stagione, forse la più difficile da realizzare. Tre minuti dopo prende il fallo al limite che poi darà vita alla splendida punizione di Milik. Prende la traversa e Acerbi lo fa espellere lui (i due gialli del recordman di presenze biancazzurro li fa abbattendo due volte lo spagnolo: espulsione forse severa, ma la prossima c'è Lazio-Juve...). Sontuoso, soprattutto perché dietro sulla destra si soffre e lui macina chilometri per metterci sempre una pezza.
Motril perpetuo.
Fabian Ruiz 7,5: da regista mascherato fa forse la sua partita più bella. Con quel passo alla Vieira (Domenico Zaccaria cit.), le lunghe leve a farti sospettare che sia sempre in ritardo e invece è solo in anticipo sulla giocata successiva, il carattere che gli fa chiedere palla davanti e dietro, ci mostra tutto il suo potenziale. Il palo che prende grida vendetta perché quel gol sarebbe stato tra i più belli della storia degli azzurri. Fa impressione quanto si avvicini alla perfezione tecnica, tattica e caratteriale questo ragazzo così giovane (23 anni ad aprile).
Gioca bene o gioca male, lo vogliamo in nazionale.
Diawara 6,5: se gli dai continuità e fiducia, lui ti ripaga. Stasera fa una partita inusuale per lui: diligente, attenta, molto buona in copertura e nel dettare i tempi come pivot davanti all'area. Non ha ancora i guizzi del primo anno, e forse è un bene. L'infortunio di Hamsik e il prossimo prestito di Rog, unito ai tanti milioni di euro richiesti al Milan per privarsene, gli hanno fatto capire di essere comunque parte integrante del progetto. Esce esausto e si sente la sua mancanza negli ultimi 20 minuti.
www mi piace Amadou.
Zielinski 6: nel suo ruolo preferito (forse), se la cava un po' meglio. Ci mette voglia e grinta e nel primo tempo mette sulla testa di Milik la palla del secondo palo. Dispiace solo che non possa dialogare né con Ghoulam né con Insigne, il che lo limita. Nel secondo un po' sparisce, per fatica e perché quando il gioco si fa duro, Piotr fa una fatica matta a giocare. Però i dribbling e i tiri provati ci dicono che il polacco potrebbe essere tornato. Certo l'incertezza sul rinnovo non aiuta.
Bella Zì(elinski).
Mertens 6,5: in un Napoli rattoppato stringe i denti e gioca. Un assist non banale, tanta legna in fase attiva (ma anche passiva, due recuperi sono provvidenziali), gioca quasi da rifinitore, tra le linee prendendo calci e facendo lavoro oscuro. Lucas Leiva meriterebbe un arancione per l'intervento criminale sulla sua caviglia, lui non si spaventa e continua finché non ne ha più. E dimostra che con Milik può giocare eccome.
Ciro il grande.
Milik 7,5: Oggi ha rischiato di prendere 10. Perché tanto meritava: i due pali se li inventa con giocate da bomber vero, girata potentissima e precisa prima, colpo di testa in tuffo e in torsione poi. Poi mette un tiro a fil di palo e nel secondo tempo costringe a una parata difficile Strakosha. Poi pressa, torna, gioca spesso alla Higuain, rinculando e dialogando con Mertens, facendo aperture degne del miglior Pipita (non la controfigura attuale). Fa sorridere pensare a tutti coloro che si sono riempiti la bocca sulle sue scarse doti da centravanti. Lui da allora ha tenuto una serie di lezioni su come si può essere numeri 9 all'ennesima potenza. E' talmente forte che appunto sulla maglia hanno dovuto mettergliene due di 9. Ora abbiamo scoperto che sa tirare anche punizioni da cecchino. Il sospetto è che i due anni fermo gli siano valsi come master.
Mira Arek quanto è bello.
Verdi 6,5: entra subito in palla e in superiorità numerica si mette tra le linee a tenere palla e creare spazi. I primi 5 minuti sono notevolissimi, poi si mette a correre e soffrire per difendere il vantaggio.
Ounas 6,5: gioca pochissimi minuti, però quella serpentina dalla destra verso il centro e nella stessa azione la mezza rovesciata centrale parata da Strakosha ci dicono che il ragazzo le doti ce l'ha. E anche che a volte è troppo funambolo e poco arrosto.
Hjsay sv: gioca troppo poco per prendere il voto. Però quasi glielo darei solo perché non fa danni, anzi a momenti lancia un contropiede da antologia. Ovviamente quel passaggio lo sbaglia, è pur sempre Hjsay.
Ancelotti 7: cinque titolari fuori, lui per evitare di lamentarsi neanche fa la conferenza stampa. Ci fa capire che Allan non ha giocato contro il Sassuolo non per colpa del PSG, ma per permettergli di provare il centrocampo che sarebbe stato titolare contro la Lazio. Ruiz gli dà ragione ancora una volta, mostrando un altro ruolo in cui gioca da campione, Callejon si sblocca proprio nella settimana in cui lui ne ha chiesto il rinnovo, la squadra è piena di quelle riserve a cui lui, a differenza di altri in passato, ha dato spazio in precedenza, rischiando, e che ora trova anche per questo pronte alla pugna. Tattico e conoscitore di giocatori raffinato, sempre pronto a tirar fuori dal cappello una mossa da maestro (oggi fa sostituzioni incomprensibili, ma solo perché noi non siamo alla sua altezza), quello che piace più di lui è l'umanità, la capacità di motivare questi ragazzi.
Una leggenda Carletto, che riesce a farci vedere il miglior primo tempo del Napoli nella partita in cui ha più titolarissimi fuori (peraltro i suoi pretoriani: Koulibaly e Insigne, praticamente mai assenti, Hamsik e Allan sempre in campo nei momenti più difficili).
Ancelotti e mezzo.