Il pagellone di Napoli-Swansea
Errico Novi
Reina 8; Maggio 6, Henrique 5.5, Albiol 5.5, Ghoulam 4.5; Behrami 6, Inler 6; Callejon 6, Pandev 5.5, Insigne 7; Higuain 6.5; Hamsik 7.5; Mertens 6; Britos 5.5; Benitez 5.5.
Io voglio questo calcio qui. Voglio giocare male, la peggiore partita del Napoli quest'anno dal punto di vista tattico, voglio un rigore contro che ci sta tutto e non te lo fischiano, voglio le fagiolate in difesa e in attacco a porta vuota, e poi alla fine vincere stremato come Higuain che si accascia sull'erba. Brutta? Sì, bruttissima partita. Nella prima ora (abbondante) di gioco il Napoli è stato inguardabile, particolarmente dal gol di Insigne in poi. Poi è entrato Marek e ha fatto il leader suo malgrado: sulle prime è stato tutt'altro che devastante, sono i compagni che hanno preso forza per il semplice fatto di vederlo tra loro. E a poco a poco il capitano ha fatto entrare il turbo, ha inventato praticamente da solo il gol di Higuain, ha fatto l'impossibile perché segnassimo ancora. Sull'altra faccia della medaglia c'è stampata la smorfia incredula di Ghoulam: dal momento in cui ha rischiato di farsi fischiare rigore è andato nel marasma più totale. Che questo non abbia provocato il gol dello Swansea lo dobbiamo solo alla già notata insipienza dei gallesi sotto porta e a un Reina che con quel colpo di reni entra definitivamente nel nostro Pantheon.
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Francesco Albanese
Reina 7, Maggio 6 Henrique 5 Albiol 6 Ghoulam 5, Inler 6 Behrami 6, Callejòn 5 Pandev 5,5 Insigne 6,5, Higuaìn 6,5. Hamsik 6,5 Mertens 6,5 Britos sv. Benitez 6
Sofferenza si prevedeva e sofferenza è stata. Contro lo Swansea sono emersi con maggiore virulenza i tanti limiti mostrati già col Genoa. Come contro i rossoblu il Napoli non riesce ad ammazzare la partita e a far vivere una serata tranquilla ai suoi tifosi. Benitez dà una nuova chance a Henrique, ma il brasiliano non la sfrutta: spesso chiude male e quando imposta abusa del lancio lungo. Diciamola tutta: il risultato è bugiardo. I gallesi meritavano più di quello che hanno ottenuto, alla fine i cambi (Hamsik e Mertens) sono stati determinanti. Questa qualificazione l'abbiamo strappata, ora cerchiamo di non disperdere quanto conquistato.
Ps il prossimo che dice che Ghoulam calcia bene le punizioni peste lo colga.
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Boris Sollazzo
Reina 7,5, Maggio 6, Henrique 6, Raul Albiol 5,5, Ghoulam 5,5, Behrami 5,5, Inler 5,5, Callejón 6,5, Pandev 5, Insigne 7, Higuain 8
Hamsik 6, Mertens 7,5, Britos s.v.
Benitez 6,5
Curva B: 8 (incessante e appassionata, ha segnato lei il secondo gol, spingendo la palla in rete a forza di urla e facendo allungare innaturalmente la gamba di Gonzalo)
Basta un quarto d'ora di cuore matto, l'ultimo, per passare agli ottavi contro uno Swansea quasi perfetto: avevamo l'avversaria più rognosa e grazie alle nostre individualità migliori ne abbiamo avuto ragione.
Non si può soffrire così, sbagliare tanto in tutte le parti del campo e affidarci solo ai nostri top player. Non si puó, se non si vuole riempire i reparti di rianimazione di tutti gli ospedali campani con pazienti con sciarpa azzurra al collo.
Reina fa da portiere e da libero e poi sul 2-1 si inventa una parata da vecchi tempi, con una mano che è così veloce nel reagire a un colpo di testa che tradisce ogni legge della fisica. Come d'altronde fa Gonzalo Higuain, sua maestà: il modo in cui azzanna il pallone sul 2-1 è da studiare nelle università per grinta, cazzimma e opportunismo. A dirla tutta va portata pure alla facoltà di teologia: lui è sempre più la dimostrazione che D10S esiste. Poi con l'ultima disperata corsa ci regala anche il tris.
Piace Lorenzo Insigne che apre la partita con un pallonetto delizioso e soffre in copertura e, prima che entri uno stratosferico Mertens, è l'unico a inventarsi qualcosa. Dietro soffriamo: Ghoulam è abulico e batte le punizioni come il peggior Gargano, Maggio è sempre in debito d'ossigeno, Raul Albiol sbaglia persino più di un Henrique che alterna incertezze a interventi intelligenti e spettacolari. In impostazione però il brasiliano è involuto e disorientato. Behrami fa una delle sue partite peggiori fino al 78', poi il gol del raddoppio lo fa tornare in sé. Inler senza Jorginho sembra orfano, sbaglia tutto e merita mezzo punto in più solo per la rete del 3-1, e lo stesso vale per Goran Pandev, irritante e avulso dal resto della squadra, ma a cui si deve l'assist per Lorenzinho. Solo per quello si salva dal 4,5.
Callejón come al solito è un motorino inarrestabile, dedito al lavoro sporco come pochi altri.
Hamsik dà ordine quando entra, ma è ancora lontano dai suoi standard, Dries Mertens spacca la partita come il miglior Lavezzi. E rincorre il pallone come neanche Massimo Crippa ai tempi d'oro. Due giocatori in uno, e solo perché ha giocato venticinque minuti. Altrimenti erano tre.
Meritavamo, nei 180 minuti, di uscire. Ma almeno qui, in Europa League, abbiamo dimostrato di saper soffrire.
L'ho già detto che Gonzalo Higuain è il re del calcio? Mi sa di sì, quindi è meglio che chiudo qua. Siamo agli ottavi, possiamo e dobbiamo continuare a sognare.
E la mia partita in curva B la dedico a Extranapoli tutta, ma soprattutto a Giulio Spadetta. Giù, guarda che ti vedo che sorridi e ci credi. Avanti così!
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Domenico Zaccaria
Reina 7.5; Maggio 6, Henrique 5.5, Albiol 6, Ghoulam 5; Inler 6, Behrami 6.5; Callejon 5.5, Pandev 6, Insigne 6.5; Higuain 6.5. Hamsik 6.5, Mertens 7, Britos sv. Benitez 6.
È la qualificazione di Rafael e Reina. Diciamolo subito: tra andata e ritorno, chi meritava di passare il turno era lo Swansea. Stasera la prestazione del Napoli è stata molto simile a quella con il Genoa: un ottimo inizio, occasioni per il raddoppio buttate al vento e poi un brusco rallentamento, culminato in un secondo tempo di grandi sofferenze. Fino al 2-1 di Higuain, arrivato al 78esimo, nei secondi 45 minuti di gioco gli azzurri non avevano mai tirato in porta. Di positivo, questa volta, c'è il carattere mostrato dalla squadra, la fortuna che finalmente ha girato nel verso giusto e i cambi di Benitez: Hamsik e soprattutto Mertens hanno cambiato la partita. Di negativo ci sono, purtroppo, i difetti che il Napoli si porta appresso da inizio stagione: troppe occasioni concesse agli avversari e una cronica incapacitá di ammazzare le partite. Contro il Porto servirá una squadra piú quadrata.